The Northman è la terza pellicola cinematografica diretta dal regista Robert Eggers, che si conferma un giovane autore molto promettente dopo i riuscitissimi esperimenti precedenti di The Witch del 2015 e The Lighthouse del 2019.

La sceneggiatura del film è curata dallo stesso Eggers, insieme allo scrittore islandese Sjón, al secolo Sigurjón Birgir Sigurðsson.

The Northman: la trama

La pellicola, rilasciata nei cinema italiani il 21 aprile 2022, è ambientata nell'Islanda del X secolo, e vede come protagonista il giovane principe Amleth, interpretato da un Alexander Skarsgård in stato di grazia, che in adolescenza vede suo padre, Re Aurvandil (interpretato da Ethan Hawke), assassinato per mano di suo fratello Fjölnir, viscido e bramoso di potere.

In preda alla rabbia, Amleth scappa via e giura vendetta nei confronti dello zio.

Divenuto adulto, diversi anni più tardi, Amleth viene adottato da una banda di vichinghi imparando da loro l'arte della guerra e le loro usanze.

Successivamente, Amleth apprende da un suo compagno berserker che suo zio vive in esilio in Islanda dopo essere stato rovesciato da Harald di Norvegia.

In seguito fatto prigioniero, Amleth fa la conoscenza di Olga (interpretata da una stupenda Anya Taylor-Joy), schiava slava che sostiene di essere una maga.

La trama del film è essenzialmente la trasposizione di un episodio attribuito a Sàssone il Grammatico, storico medievale danese, che William Shakespeare riadattò in seguito, secoli dopo, col suo celeberrimo Amleto.

Regia e fotografia in The Northman

The Northman vanta una regia che veramente rasenta la perfezione, con piani sequenza struttutati con grande criterio e composti da carrellate che riescono a costruire egregiamente una tensione che va man mano ad accrescere nei momenti salienti della trama. Uno tra tanti, quello del rituale di guerra vichingo che vede la nuova tribù adottiva di Amleth danzare attorno al fuoco e consacrarlo così come berserkr, lupo feroce insensibile a qualsiasi forma di dolore e sofferenza.

La fotografia, poi, predilige soprattutto toni molto freddi, scuri e desaturati, che valorizzano alla perfezione le numerose (e meravigliose) sequenze oniriche che compongono la pellicola, come quelle riguardanti l'albero dei re, delle valchirie che permettono il passaggio dei valorosi guerrieri caduti in battaglia dal Regno di Hel al Valalla, o della ferocissima e cruenta battaglia finale, la resa dei conti tra Amleth e suo zio traditore Fjölnir.

The Northman tra cinefumetti e accuratezza storica

Un film girato con tutti i crismi del caso e per certi aspetti definibile "di nicchia", ma che, nonostante forse qualche sequenza un po' cruenta e spinta (è infatti consigliata la visione ad un pubblico maggiorenne), meriterebbe un bel po' di successo in più, soprattutto di pubblico e di incassi, anche per via dell'impressionante lavoro di accuratezza storica e del contesto culturale svolto dal regista.

Si tratta di un film di livello migliore rispetto ad esempio alla stragrande maggioranza delle produzioni che occupano al giorno d'oggi le sale, trattandosi infatti quasi ed esclusivamente di cinefumetti vari fatti "con lo stampino" (vedasi, ad esempio, la trilogia fantasy di Thor dei Marvel Studios) su supereroi in circolazione praticamente ormai da quasi un secolo a questa parte.