L'educazione sessuale nelle scuole subisce una battuta d'arresto. I 500mila euro previsti dalla legge di Bilancio nella Manovra finaziaria per promuovere i corsi di educazione sessuale nelle scuole saranno invece utilizzati per formare gli insegnanti su temi legati all'infertilità e alla sua prevenzione. A dichiararlo è stato il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. La Lega, preoccupata che il fondo potesse favorire l'introduzione di argomenti legati alle fantomatiche “teorie di genere”, ha favorito tale decisione.
Come è nato l'emendamento?
L'Italia resta indietro rispetto ai molti paesi europei nel garantire un'educazione sessuale obbligatoria nelle scuole. Nonostante i vari tentativi nel corso degli anni, il tema continua ad essere marginale nel dibattito politico. Tra le iniziative più recenti, l'emendamento presentato da Riccardo Magi, segretario di +Europa, che ha previsto lo stanziamento di 500mila euro per l'educazione sessuale nelle scuole, è stata accolta nella legge di Bilancio 2025. La misura si inseriva nelle politiche dedicare ai diritti e alle pari opportunità. Prima di questo, già a novembre 2023, il ministro Valditara aveva avanzato una proposta per un fondo di 15mila euro destinato a programmi educativi extra-scolastici e volontari sulle relazioni.
L'emendamento di Riccardo Magi ha segnato un passo avanti per l'Italia, ma anche scatenato un accesso dibattito politico. La Lega ha espresso soddisfazione per la decisione di non utilizzare i fondi per promuovere corsi di educazione sessuale nelle scuole. Rossano Sasso, esponente del partito, ha dichiarato “È giusto tranquillizzare le famiglie e dire chiaramente alle mamme e ai papà che nelle scuole italiane non ci sarà mai spazio per l'ideologia di genere ”.
Per Sasso, l'educazione sessuale rappresenterebbe un'ingerenza ideologica, soprattutto perché parlare di coito, piacere sessuale o masturbazione con bambini piccoli sia inappropriato. “Sono i genitori, non esperti esterni, a dover affrontare questi argomenti così delicati”, ha aggiunto.
Le reazioni dell'opposizione
Le dichiarazioni di Sasso hanno suscitato un'ondata di indignazione.
Riccardo Magi, di +Europa, le ha definito gravi, criticando anche il governo di non voler attira quanto previsto dall'emendamento approvato nella Manovra. Laura Zanella, di Alleanza Verdi-Sinistra, ha bollato le parole come “una presa in giro ”, mentre diverse deputate del PD hanno espresso sconcerto per quella che leva una manipolazione Politica. “È irresponsabile stravolgere una piccola conquista delle opposizioni, soprattutto alla luce delle necessità di contrastare femminicidi e violenza contro le donne. La richiesta di educazione e informazione su questi temi da parte di giovani e docenti è evidente. Basta frequentare davvero una qualsiasi Scuola e lo si può verificare”.
Anche il M5S ha criticato Sasso, accusandolo di ignoranza alimentare e odio per fini politici: “Continua a straparlare di una cosa che non esiste, strumentalizzando temi delicati con dichiarazioni infondate”.
Perché è importante l'educazione sessuale a scuola?
Secondo un rapporto dell'UNESCO, solo il 9% delle scuole italiane offre programmi strutturati di educazione sessuale, lasciando molti giorni senza strumenti necessari per affrontare in modo sicuro e consapevole una sfera sessuale, oggi sempre più precoce. Si stima che la maggior parte di giovani tra i 14-16 anni abbia già avuto un rapporto sessuale completo, spesso senza una corretta educazione al riguardo. L'assenza di conoscenza spinge i giovani a informarsi attraverso fonti inadeguate, come la pornografia online, che diffonde modelli pericolosi e distorti.
Un'indagine condotta dalla Fondazione Libellula, la Survey Teen, ha inoltre rilevato che 1 ragazzo su 5 non è in grado di riconoscere un abuso all'interno delle relazioni, mentre uno 1 su 2 non considera la gelosia una forma di violenza. Questi dati sottolineano l'urgenza di inserire nelle scuole programmi dedicati al sesso e all'affettività.