La Strada di Samouni del regista palermitano Stefano Savona vince a Cannes come migliore documentario. La notizia è accolta in modo entusiasta a Palazzo Sant'Elia, Palermo, dove contemporaneamente all'annuncio del successo di Savona si sta svolgendo la conferenza stampa dell'ottava edizione del Sicilia Queer Filmfest. Il direttore artistico Andrea Inzerillo sta giusto parlando del film d'apertura del Queer, in programma il 31 maggio ai Cantieri Culturali alla Zisa: quel film è proprio Samouni Road e i presenti esprimono la loro gioia con un sentito applauso che emoziona collaboratori e volontari del festival.
Dopo il trionfo a Cannes La Strada di Samouni non volerà a Berlino, New York o Tokio, ma sarà visibile in anteprima a Palermo presso la Sala De Seta dei Cantieri Culturali alla Zisa. Un risultato reso possibile dalla stima reciproca esistente tra Savona e il Sicilia Queer Filmfest: il regista aveva firmato il trailer della seconda edizione del festival.
La Strada di Samouni, la trama del film
Andrea Inzerillo ha presentato la trama del film citando l'Operazione Piombo Fuso che nella Striscia di Gaza, nel gennaio del 2009 "massacrò 29 membri di una famiglia allargata". Inzerillo ha sottolineato come "Il film di Savona tenti di ridare vita a popolazioni percepite solo come vittime". Sono 135 i minuti dedicati alla vicenda della piccola Amal, tornata nel quartiere natio stravolto dalla guerra.
Il documentario di Stefano Savona ha uno stile molto personale che si avvale anche delle animazioni realizzate da Simone Massi, utili a ricucire il rapporto tra realtà e ricordo. Con questi presupposti non si può non pensare a un altro film che parlava di guerra in Medioriente avvalendosi dello stile documentario e dell'animazione, quel Valzer con Bashir di Ari Forman uscito proprio nel 2009.
Savona, è bene sottolinearlo, sarà presente in sala De Seta e disponibile a rispondere alle domande del pubblico palermitano.
Importante anche il film di chiusura del Sicilia Queer
Altro colpaccio di questa ottava edizione del Sicilia Queer Filmfest, festival dedicato ai nuovi linguaggi e ai temi LGBTQI e non solo, è il film di chiusura anch'esso proveniente da Cannes.
Andrea Inzerillo ed Eric Biagi, direttore dell'Institut Francais Palermo, hanno ricevuto l'ok dal talento francese Yann Gonzalez, che presenterà il suo Un coteau dans le coeur in concorso a Cannes. Gonzalez sarà anch'egli presente in sala De Seta, ma sono molti i registi che vedremo a Palermo dal 31 maggio al 06 giugno: Gianni Amelio, Jacques Nolot, Vincent Dieutre e Arnold Pasquier tra gli altri. Il festival presenta film in lingua originale sottotitolati da SudTitles, ha una sezione competitiva per i corti (Queer Short) e una per i lungometraggi (Nuove Visioni), la sezione non competitiva (Panorama Queer). Un progetto multiculturale che ospita quattro mostre, sei incontri dedicati alle Letterature Queer, momenti musicali ed è sostenuto, tra gli altri, dall'Assessorato alla Cultura e dall'Ufficio Speciale per il Cinema guidato da Alessandro Rais.