Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si leggein un comunicato del Quirinale, "con decreto in data odierna, ha nominato aisensi dell'art. 135 della Costituzione, Giudice della Corte Costituzionale ilprofessore Giuliano Amato". Giurista, ex parlamentare socialista, due volte Premier,tre volte Ministro, attuale Presidente dell'Istituto Enciclopedia Treccani, epensionato d'oro con 31.411 euro mensili, ossia 1.047 euro lordi al giorno,anche se lui più volte ha dichiarato di dare in beneficenza il vitaliziopercepito da ex parlamentare, ora si ritroverà anche Giudice della CorteCostituzionale con uno stipendio lordo annuo di euro 427.416,99.

Amatoera da giorni considerato il favorito per il posto alla Consulta e da tutto ilmondo politico arrivano gli elogi e i riconoscimenti per il nuovo prestigiosoincarico, eccezion fatta per il popolo a 5 stelle che vede ancora una volta conquesta nomina l'ennesimo scambio di poltrone tra le solite persone di sempre.

Ese si chiedesse ai cittadini cosa pensano di questa nomina di Giuliano Amato aGiudice della Consulta? Di sicuro ci sarebbe molta indignazione. Giuliano Amatoè conosciuto dal popolo, oltre che per la sua pensione d'oro, soprattutto peril suo blitz notturno del 1992 quando, in qualità di Presidente del Consiglio,mise mano nei risparmi degli italiani con un prelievo forzoso del 6 per mille suiconti correnti.

Ma Giuliano Amato è conosciuto dagli italiani anche per esserestato il braccio destro di Bettino Craxi, scampato senza conseguenze giudiziariealla bufera di Tangentopoli.

Cresciutonel partito socialista, Amato è passato con gli ex comunisti transitati al Pds,poi ai Ds e infine all'attuale Pd, che gli hanno sempre affidato incarichiistituzionali importanti.

Ma Giuliano Amato è gradito anche al centro-destrache, per ben due volte, lo ha candidato al Quirinale e quindi questa sua nominaa Giudice della Consulta può piacere anche a Silvio Berlusconi visto che ildottor Sottile era in prima fila, insieme a Craxi, ai tempi dei decreti sulleantenne tv che hanno dato il via libera al duopolio che caratterizza l'anomaliadel sistema televisivo italiano.