I candidati alle elezioni regionali di Sardegna che possono seriamente puntare alla vittoria sono, realisticamente, solo tre: Ugo Cappellacci, governatore uscente candidato dal centrodestra; Francesco Pigliaru, sfidante del centrosinistra; e l'outsider di lusso Michela Murgia, scrittrice prestata alla politica in nome della società civile. Come andranno i risultati, quando lunedì inizierà lo scrutinio delle schede?

Gli ultimi sondaggi sulle regionali in Sardegna, firmati Datamedia e che risalgono però al 25 gennaio, parlavano di un Ugo Cappellacci in vantaggio col 38% sullo sfidante Francesco Pigliaru (35%).

Più staccata Michela Murgia col 20%. Sfida a due, dunque? In verità le cose non stanno proprio così, dal momento che in quei sondaggi si registrava una percentuale di indecisi e astenuti elevatissima, quasi del 50%.

È possibile che molti di coloro che si sono dichiarati astenuti o indecisi cambino idea e possano cambiare i destini della corsa? In realtà, sì. Soprattutto per una ragione: l'assenza dalla competizione delle elezioni regionali di Sardegna del Movimento 5 Stelle. Partito che in questa regione era andato molto bene nelle politiche 2013 e che - anche se, come accaduto in altre regioni, non fosse stato in grado di ripetere lo stesso exploit - potrebbe spostare gli equilibri proprio in virtù della sua assenza.

Probabile che dietro a tutti questi indecisi e astenuti si nascondano elettori del M5S smarriti dall'assenza del loro partito. Ed è probabile anche che parecchi di loro decidano alla fine di recarsi alle urne. E a quel punto la cosa più probabile è che decidano di appoggiare Michela Murgia e il suo partito Sardegna Possibile che alla società fa riferimento, come il Movimento 5 Stelle.

Qualche voto potrebbe però anche andare al centrosinistra, più difficilmente a Cappellacci. Insomma, l'assenza del M5S dalle elezioni regionali di Sardegna potrebbe riservare qualche sorpresa a chi, forse, si sente già la vittoria in tasca.