Il presidente Giorgio Napolitano nell'estate del 2011 convocò il prof. Mario Monti per verificare la possibilità di sostituzione di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi . La ricostruzione degli incontri viene fatta dal giornalista americano, Alan Friedman in un suo libro, intervistando anche Carlo De Benedetti e Romano Prodi. Rivelazioni che in pochissimo tempo scatenano l'ira di Forza Italia. "Siamo sgomenti", infatti affermano Brunetta, capogruppo alla Camera di Forza Italia, e Romani capogruppo al Senato chiedendo che lo stesso Presidente della Repubblica chiarisca il senso di quegli incontri, in un momento non sospetto.

In realtà accadde che Silvio Berlusconi, sia perché non aveva più una maggioranza solida sia per il perdurare della situazione di crisi economica, rassegnerà le dimissioni il 12 novembre, lasciando il posto proprio a Monti.

Le reazioni

"E' assurdo che venga considerato anomalo che un Presidente della Repubblica si assicuri di capire se ci sia un'alternativa se si dovesse porre un problema", osserva dal canto suo il diretto interessato Monti. Il presidente della Repubblica, respinge le accuse: "Fumo, solo fumo. Monti era una risorsa per la Repubblica" e nega che sia stato un "complotto" come accusa Forza Italia.

Anche il Presidente del Consiglio Letta prende le difese del Quirinale "vergognoso tentativo di mistificazione della realtà" afferma, stupito per la contemporaneità di queste rivelazioni ed illazioni con l'azione da parte del M5S di delegittimare il ruolo di garanzia della presidenza della Repubblica.

Per Vito Crimi del M5S "Non bastano tutti questi dubbi per avallare la nostra richiesta di aprire un'indagine?" Per Renzi è solo una "Polemica inaccettabile".

La motivazione

Insomma la politica italiana ancora una volta in fibrillazione. Saranno le elezioni all'orizzonte che scaldano gli animi? Basteranno le elezioni a calmierare una situazione di giorno in giorno sempre più incandescente? Gli italiani si aspettano ben altro.