In seguito delle reiterate domande dei giornalisti, il vicepresidente della Commissione Europea Viviane Reding si esprime in merito alla richiesta inoltrata da Silvio Berlusconi alla Corte Europea di essere autorizzato a candidarsi alle Elezioni Europee, che si terranno il mese di maggio prossimo venturo.

La vicepresidente gela le ambizioni del "Cavaliere", dichiarando, senza mezzi termini, che non intende intromettersi nelle questioni nazionali, ma che la normativa europea in proposito è del tutto chiara.

Il leader di Forza Italia, il 27 novembre scorso, per effetto della Legge Severino, è stato dichiarato formalmente decaduto dal ruolo di Senatore della Repubblica e, tra gli altri provvedimenti, condannato all'Interdizione dai Pubblici Uffici, ma mostra di non rassegnarsi affatto a farsi da parte.

Tre giorni fa ha annunciato il suo ritorno nell'arena per le Elezioni Europee, fiducioso in una rapida risposta favorevole da parte della Corte Europea. Ma l'Europa gli manda a dire che ha norme assolutamente chiare, che escludono la sua eleggibilità, in quanto condannato in via definitiva. E' impensabile che un condannato a quattro anni di pena per frode fiscale possa candidarsi alle Elezioni Europee.

L'ex premier è in attesa che il Tribunale di Milano decida il suo destino futuro, tra assegnazione ai servizi sociali e arresti domiciliari, ma non si arrende e non si arrende nemmeno Forza Italia, il partito del quale è leader, che continua a dichiarare che Berlusconi guiderà le liste di Forza Italia in tutte e cinque le circoscrizioni italiane.

Ha già programmato tutta una serie di ricorsi, che chiamano in causa Tar e Corte Europea, per rientrare in gioco. Non rimane che stare a vedere che succederà.