Le ultime notizie dal Veneto e dalla Lombardia in tema di indipendentismo non sono molto incoraggianti. Non parlano certo di distensione.

Lucio Chiavegato, uno dei leader del movimento dei forconi Veneti e della Life è uno dei 21 indipendentisti veneti ancora in carcere ed è al decimo giorno di sciopero della fame. Oramai le sue condizioni fisiche sono quasi allo stremo della sopportazione e diventeranno sempre più gravi se continua a rifiutarsi di mangiare.

Come gli altri detenuti, si è dichiarato prigioniero di guerra. C'è una sottile differenza rispetto al dichiararsi prigionieri politici.

Per prigioniero politico si intende chi è stato incarcerato per le sue idee. Invece, il prigioniero di guerra, protetto dalla convenzione di Ginevra, è colui che è stato catturato dal suo nemico durante l'invasione di uno Stato in un altro. La particolarità di questa scelta dimostra come si sentono i Veneti.

Lega Nord: Salvini candida uno degli indipendentisti veneti alle elezioni europee

Intanto, durante la conferenza stampa tenutasi ieri in via Carlo Bellerio a Milano, nella sede federale della Lega Nord, il segretario Matteo Salvini ha annunciato che stanno valutando la candidatura di uno degli indipendentisti in carcere per le elezioni Europee. Una provocazione che ha stupito alcuni perché gli indipendentisti incarcerati erano sostenuti da Roberto Bernardelli, ex leghista e capo della Lega Padana, la maggiore antagonista della Lega Nord dalla morte di Giorgio Panto nel 2006 e diventata poi UPA, Unione Padana.

Una sfida allo Stato

In realtà, la scelta del segretario leghista è una vera propria sfida che offre una solidarietà concreta nei confronti degli indipendentisti veneti e lombardi coinvolti in questa triste storia. Infatti, sembra che gli appartenenti a questa fantomatica Alleanza di secessionisti stessero preparando una lista per presentarsi alle elezioni europee ed essendo ora questo gruppo in carcere non potrà organizzarsi.

Quella del segretario della Lega Nord sembra quindi una scelta politica di ideale e che rimedia ad un ingiustizia e che, per questo, porterà sicuramente alla Lega Nord i voti degli indipendentisti veneti che così conquisteranno sicuramente un seggio al parlamento europeo.

Altri 5 indipendentisti denunciati per villipendio per aver esposto uno striscione in solidarietà degli arrestati

Questa decisione è arrivata dopo che è stato divulgata la notizia che 5 dimostranti che erano fuori dal carcere di Canton Monbello a Brescia in solidarietà con gli indipendentisti arrestati sono stati denunciati dalla Digos per vilipendio, per aver esposto uno striscione che diceva ''il vero terrorista è lo Stato''.

La dura reazione del vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, Fabrizio Cecchetti.

A tale proposito è stato divulgato un comunicato del vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia, Fabrizio Cecchetti, che scrive ''Ormai siamo al limite. Dopo i reati di opinione, siamo arrivati al punto di perseguire anche chi esprime solidarietà con un semplice striscione a delle persone finite in carcere ingiustamente. Ma non eravamo uno Stato di diritto?

Uno Stato che non ha nulla da temere ti lascia parlare e ti offre la possibilità di esprimere le tue idee e le tue convinzioni in tutte le forme quando queste modalità, come è accaduto a Brescia, avvengono in forma pacifica.

Non si può definire civile un Paese che toglie la libertà di parola.

Lo Stato, quello stesso Stato che taglia le pensioni rimangiandosi in questo modo il patto sottoscritto con i propri cittadini e che si inchina agli ordini degli euro burocrati di Bruxelles, comincia ad avere paura".

Parole davvero forti e coraggiose, specialmente se dette da un rappresentante del Consiglio Regionale della Lombardia, che così si espone solidarizzando anche lui con gli indipendentisti in carcere.