Sono ore decisive quelle che si stanno vivendo con riferimento ad Amnistia e Indulto 2014: per domani 3 giugno è infatti attesa la sentenza definitiva del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa relativamente a quanto fatto dall’Italia per sovvertire lo stato di sovraffollamento carcerario e porre un argine alle disumane condizioni di detenzione.



Negli ultimi giorni il ministro Orlando non ha rilasciato dichiarazioni anche se in molti avrebbero ‘gradito’ un intervento relativo alle tragedie che hanno colpito di recente l’universo carcerario; un tentato suicidio nel carcere di Teramo ed uno purtroppo andato a buon fine in quello di Bari meritavano forse un commento, con una domanda a chiusura del discorso: ricorrendo a provvedimenti maggiormente incisivi e radicali (quali Amnistia e Indulto 2014) sarebbe stato possibile evitare queste morti?

La risposta non l’avremo mai ma in parte potremo trarla dalle conclusioni cui giungerà il Consiglio d’Europa.

Amnistia e Indulto 2014: Orlando attende, decisione UE imminente



Come accennato in apertura, domani, giorno 3 giugno, dovrebbe giungere la tanto attesa sentenza dell’UE riguardo i progressi fatti dall’Italia in tema di sovraffollamento carceri e condizioni di detenzione; Orlando e tutta l’Italia attendono con ansia, anche se il guardasigilli non ha rilasciato alcuna particolare dichiarazione.



Le ultime parole del ministro risalgono a qualche giorno fa, quando intervistato dall’ANSA Orlando sottolineò di non essere contrario ad Amnistia e Indulto 2014 ma di non voler parlare di clemenza per non distogliere lo sguardo ‘dalle riforme e da ciò che può essere fatto’.



‘Se ci sarà uno sforzo unitario usando i prossimi sei mesi per sostanziare il percorso avviato anche con grande impegno dai miei predecessori - ha dichiarato Orlando in tema di Amnistia e Indulto 2014, sovraffollamento carceri e riforma della giustizia - si possono realizzare quelle condizioni che talvolta nel nostro paese si realizzano, a prescindere dal punto di partenza. Non azzardo pronostici su Strasburgo ma credo che dobbiamo usare una fase di monitoraggio per sistematizzare il lavoro fatto e per un ripensamento complessivo del sistema’.



Il guardasigilli si è detto ‘cautamente ottimista’ per le sentenza di domani, un pronunciamento che oltre a segnare uno spartiacque importante del proprio mandato da ministro della giustizia sancirà anche le sorti ‘economiche’ del nostro paese, chiamato – in caso di condanna – a far fronte alle sanzioni inflitte dall’UE e ai ricorsi (circa 7000) presentati dai detenuti di tutta Italia.

Amnistia e Indulto 2014: ‘no comment’ sui suicidi in carcere



Eppure sarebbe stato interessante sentire il parere del ministro Orlando relativamente gli ultimi tragici fatti di cronaca, con un tentato suicidio nel carcere di Teramo ed un suicidio portato invece a compimento nel penitenziario di Bari susseguitisi nel giro di una settimana.



Il Sappe ha immediatamente ricollegato gli eventi allo stato di sovraffollamento carcerario delle strutture e richiamato l’attenzione dell’esecutivo, sottolineando che troppo poco è stato fatto per far rientrare l’emergenza; interrogato in merito alla possibilità di dar corso ad Amnistia e Indulto 2014, Orlando ha sottolineato che i due provvedimenti avrebbero risolto lo stato di sovraffollamento ma non migliorato la qualità della vita in galera.



Al di là di tutto viene da domandarsi se una ratifica delle due misure di clemenza non avrebbe potuto limitare la conta dei morti: solo negli ultimi 3 anni si è assistito a 190 suicidi tra i detenuti, non sarebbe dunque stato auspicabile svuotare le carceri dando corso ad Amnistia e Indulto 2014 per poi prendere la via delle riforme? Voi che cosa ne pensate? Avreste puntato sui due provvedimenti o ritenete condivisibile la strategia adottata dall’Italia? Dateci il vostro parere commentando l’articolo qui sotto!