Continuano le polemiche sugli effetti della legge Fini-Giovanardi ed in particolare sull'aumento continuo degli ingressi in carcere proprio in seguito all'applicazione di tali norme che equiparano le droghe 'leggere' a quelle 'pesanti': tra il 2006 e il 2013 le presenze negli istituti penali per detenzione e spaccio sono passati da 14.640 a 23.346. 

Dati che indubbiamente vanno in contrasto con i problemi legati al sovraffollamento delle carceri (vedi ultimo decreto sui risarcimenti e sconti della pena). A questo proposito, arrivano delle novità dal Dl droghe che sembra prendere una direzione opposta rispetto alla legge Fini-Giovanardi.



Governo Renzi, pene più leggere per i piccoli spacciatori

La sentenza N. 27619/14 pubblicata ieri, mercoledì 25 giugno, dalla quarta sezione penale della Cassazione riprende la legge 79/2014 ponendo dei nuovi ed importanti paletti alle sanzioni penali per i piccoli spacciatori: viene introdotto, infatti, lo sconto di pena al piccolo 'pusher' di cocaina al quale verrebbe considerevolmente alleggerita la condanna al carcere.



Governo Renzi, brusca inversione rispetto alla legge Fini-Giovanardi

Una delle ragioni di questa trasformazione legislativa è da ricondurre alla legge 79/2014, entrata in vigore il 21 maggio scorso, e resasi necessaria in seguito alla dichiarazione di incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi nella parte che riguardava l'equiparazione delle droghe 'leggere' a quelle 'pesanti'.

E' chiaro, dunque, che la nuova legge si dimostra molto più favorevole all'imputato e che quindi varrà il principio del 'favor rei', seguendo, per'altro, ciò che viene indicato dal decreto svuota carceri N. 146/13.

Dunque, vita più facile in futuro per i piccoli spacciatori? Sembrerebbe proprio di si.