Matteo Renzi e Silvio Berlusconi hanno trovato un accordo di massima per procedere con le riforme. Il Premier è apparso piuttosto ottimista, e addirittura confida nella possibilità varare la nuova legge elettorale già prima della pausa per le vacanze estive. Nel frattempo, grossi passi in avanti si stanno facendo per quanto concerne la riforma costituzionale, con molti cambiamenti che saranno introdotti nel Senato.

Innanzitutto, la composizione del Senato sarà basata più su una rappresentanza regionale che non su una maggioranza di sindaci. Renzi spingeva per una Camera Alta costituita soprattutto da sindaci, ma Berlusconi era contrario a questa proposta, poiché in questo modo rischiava di avere un Senato ad altissima rappresentanza del Partito Democratico. Con l'accordo tra i due leader, invece, i sindaci saranno circa una ventina (uno per ogni regione) e non saranno per forza quelli dei capoluoghi di regione. Il resto si baserà su una folta rappresentanza di consiglieri regionali.

Le prerogative del nuovo Senato della Repubblica saranno contenute negli emendamenti messi a punto da Calderoli e Finocchiaro. Non ci sarà più la possibilità di votare o meno la fiducia al Governo, ma saranno inseriti numerosi e maggiori poteri. Avrà la competenza sulla legislazione regionale ed europea, potrà co - eleggere il Presidente della Repubblica, i membri del Consiglio Superiore della Magistratura e i giudici costituzionali, ma soprattutto il Senato diventerà fondamentale per la realizzazione di leggi elettorali e costituzionali.