Dagli interrogatori in corso, emergono nuovi ed inquietanti risvolti nello scandalo del Mose. Mentre l'ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, continua a negare di avere intascato un solo centesimo dal Consorzio e dalle casse dell'ex presidente Mazzacurati, spuntano due versamenti a favore di un convento e della Curia veneziana per favorire la vittoria dell'allora candidato Pd nei confronti di Renato Brunetta, candidato per il Pdl. Vediamo.


Scandalo Mose, soldi alla Curia di Venezia per battere Brunetta

Soldi alla Curia veneziana per garantirsi i voti necessari per arrivare a diventare sindaco. La notizia, pubblicata sull'edizione odierna del quotidiano 'Libero', ha del clamoroso e potrebbe avere risvolti importanti nel proseguo delle indagini sullo scandalo del Mose. Il candidato del Pdl, Renato Brunetta, veniva considerato come il favorito numero uno alle elezioni del 30 marzo 2010 e così sarebbero stati prelevati dei soldi dalle casse del Consorzio con l'intento di spostare il voto della Chiesa verso il centrosinistra. 


Quattrocentocinquantamila euro alla Curia veneziana ed altrettanti tirati fuori per aiutare il convento San Francesco di San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo, dove vivono e pregano le clarisse del Cuore immacolato di Maria. 


Le indagini sono ancora in corso ma queste indiscrezioni potrebbero aggravare la posizione dei vertici politici, amministrativi e giudiziari del capoluogo veneto: dall’ordinanza firmata dai pubblici ministeri guidati da Claudio Nordio, la Curia del capoluogo veneto avrebbe 'orientato' il voto cattolico a favore di Orsoni contro l’avversario Pdl Renato Brunetta.