Sembrava che l'unico argomento di cui parlare in occasione dell'inizio dell'ottava legislatura del parlamento europeo dovesse essere l'atipicità dei gruppi che lo costituiscono, con l'avanzare degli euro scettici (seppur più frammentati che nel passato) mentre gli europeisti diminuiscono sensibilmente ma fanno fronte comune su moltissimi temi.

Invece i parlamentari "grillini" decidono di mettere in scena una singolare protesta subito ripresa, tra lo sconcerto dei presenti, dai loro colleghi e diffusa attraverso i vari social media.

Durante l'esecuzione dell'Inno alla Gioia, la cui versione strumentale è inno dell'Europa Unita, i rappresentanti pentastellati si alzano in piedi come da protocollo, quindi effettuano un'inedita torsione di 180°, volgendo così la schiena all'orchestra, imitati poco dopo da qualche altro delegato euroscettico.

Ecco che temi di rilevanza di cui si pensava di dover parlare, come la candidatura del tedesco Martin Schulz, la tenuta della "Große Koalition" europea tra i partiti popolari, socialdemocratici e liberali o l'elezione di Juncker vengono messi da parte per far posto a una protesta provocatoria.

È lecito chiedersi se un tale atteggiamento di chiusura, definito dalla parlamentare del S&D Sylvie Guillaume come "eurofobico", possa portare da qualche parte o sia il riproporsi della politica "senza compromessi" che in Italia ha ormai isolato il Movimento 5 Stelle.