Una sostanzialedifferenza del Pd a guida Renzi con quelli guidati dai variLetta e Bersani riguarda i rapporti coi sindacati. Il premierintervistato dalla rientrante Lilli Gruber alla trasmissione “Ottoe mezzo” andata in onda ieri sera su La7 parla del Jobs Acte delle riforme del suo esecutivo. Non è piaciuta la manifestazionedi sabato della Cgil a Renzi e lo dice apertamente.

Renzi nervoso

Gli viene chiestose ha intenzione di trattare coi sindacati che lo accusano dinon avere argomenti e lui risponde che non ce ne sono i presupposti.Rivolto alla Camusso replica di occuparsi maggiormente di tutele deilavoratori anziché preoccuparsi di fare politica.

La legge sul JobsAct viene fatta anche senza di loro. Il premier si è dimostratoindispettito dall'atteggiamento di contrapposizione della leaderdella Cgil tradendo un nervosismo la cui origine nasce dallapartecipazione al comizio di sabato a Piazza San Giovanni a Roma dei dissidenti D'Attorre, Civati, Cuperlo ealtri ai quali manda a dire di andarsene dal Pd e farsi un loropartito.

Sulla limitazione dello sciopero

La Gruber glichiede poi di commentare quanto dichiarato da Davide Serracirca la possibilità di limitare il diritto di sciopero per ilsettore statale. La risposta è pronta, quasi fosse preconfezionata,a negare questa eventualità perché c'è una Costituzione agarantirne il diritto.

E mentre rilascia questa dichiarazione unpiccolo tic nervoso tradisce il nervosismo degli ultimi tempi. Parlaanche della riforma elettorale in termini di rinnovamento cheprevedano l'elezione diretta del premier alla stregua di quantoavviene coi sindaci. Accenna anche alla problematica del Fisco e deirapporti coi cittadini esprimendo la volontà di cambiamento inmaniera tale che non sia visto come un mostro terribile.

La grandeur

Ma quando ildiscorso si sposta sulla Merkel il premier getta la mascheramostrando la sua smania di “grandeur” che gli staattirando contro l'opinione pubblica, sempre più delusa dalla suaincapacità di risolvere il grave problema occupazionale che affliggel'Italia. Dice di avere preso in sostanza più voti della cancellieratedesca, di aver respinto ulteriori sollecitazioni da Bruxelles dicorrezioni ulteriori alla legge di stabilità (circostanza smentitadalle clausole di salvaguardia che aumenteranno l'Iva) e che occorrechiudere definitivamente con l'austerity dichiarando di essere inlinea con il premier inglese David Cameron che, come è noto,ha rifiutato di far pagare al Regno Unito 2 miliardi in più.