Dopo tre scrutini senza il quorum per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica, il premier greco Samaras è stato costretto a sciogliere l'esecutivo come prevede la costituzione ellenica per mandare il Paese alle elezioni anticipate al massimo in primavera. Una notizia che ha sconvolto un po' tutta l'Europa e in particolar modo i mercati: immediato il crollo della borsa greca, che a questo punto cola a picco e va sotto di circa 11 punti percentuali. Niente da fare, infatti, per il candidato governativo, Dimas, che era il favorito per ricoprire la carica più importante dello Stato: sono stati circa una dozzina i voti mancanti nel Parlamento ellenico per il trionfo dell'ex commissario europeo dell'Ambiente e già dopo il secondo scrutinio l'aria che si respirava era a dir poco preoccupante con l'ombra delle elezioni anticipate dietro l'angolo.
A questo punto il panorama politico in Grecia si ribalta totalmente: i sondaggi che in questo periodo tengono banco nel Paese danno come principale favorito per la vittoria ai seggi il leader di Syriza, Tsipras, già protagonista nelle ultime elezioni europee con il partito "L'altra Europa", che in Italia prese i voti dei delusi della sinistra e in particolare quelli del Partito Democratico. Tsipras, che due anni fa in Grecia era visto come il nostro Beppe Grillo, punterà sugli euroscettici ma la sua posizione in merito è quella di rivedere gli eurotrattati senza però rinunciare alla moneta unica. Il principale avversario di Syriza è rappresentato dal partito in cui attualmente milita Samaras, Nuova Democrazia, ma anche da quella forza politica di estrema destra che in Grecia si era imposta all'ultima tornata elettorale, cioè "Alba Dorata".
Da non sottovalutare, infatti, l'impatto che questo movimento ha avuto sulla popolazione ellenica: in svariate occasioni, infatti, questi estremisti hanno distribuito pane, viveri e case ai cittadini ma la svastica sul simbolo rappresenta quanto di più pericoloso possa imporsi in Europa in questo momento.