Sono ormai scaduti i termini per presentare gli emendamenti alla Legge di Stabilità che verrà votata nelle prossime ore. Una volta approvato il testo tornerà nuovamente alla Camera per l'approvazione definitiva. Sembra che alcuni provvedimenti di una certa importanza saranno rimandati all'anno prossimo. Come ad esempio la local tax, che dovrebbe racchiudere tre imposte in un'unica tassa da pagare; il pagamento del canone Rai che dovrebbe essere inserito nella bolletta elettrica; e alcuni provvedimenti sull'uscita anticipata dei lavoratori con le quali potrebbero essere cancellate le penalizzazioni.


Proprio il tema delle penalizzazioni sta facendo molto discutere tra le parti politiche. Si aspetta l'eliminazione delle penalizzazioni per tutti i lavoratori che hanno raggiunto l'anzianità contributiva anche se non hanno i 62 anni di età. Altre novità potrebbero arrivare sulla tassazione dei fondi pensione e delle casse previdenziali private; mentre sono previsti maggiori fondi per gli ammortizzatori sociali (si parla di circa 400 milioni di euro).


Altro nodo cruciale quello dei Quota 96 che ancora continuano a lavorare nonostante abbiano raggiunto i limiti per andare in pensione. Quasi sicuramente non sarà inserito nulla nella Legge di Stabilità anche se la questione dovrebbe essere risolta quanto prima dato che, il Tribunale di Salerno, dopo un ricorso, ha approvato il pensionamento di 42 insegnanti.


Per quanto riguarda l'indulto e l'amnistia, almeno per il momento, non sono previsti nuovi provvedimenti. La questione sarà certamente ripresa l'anno prossimo. Sull'Italicum, la nuova legge elettorale, Anna Finocchiaro ha presentato due emendamenti: applicare il premio di maggioranza alla lista e non alla coalizione, oltre il 40 per cento, e la soglia di sbarramento per i partiti fuori dalle coalizioni che dovrebbe passare dall'8 al 3 per cento. La Finocchiaro è d'accordo nel formare le liste nelle quali si preveda un capolista con i candidati alternati di sesso. Nei collegi di ogni circoscrizione dovrebbe essere previsto un massimo del 60 per cento dei candidati appartenenti allo stesso sesso.