Prosegue da sei giorni il nuovo sciopero della fame e della sete di Marco Pannella per chiedere al Parlamento l'approvazione di amnistia e indulto 2015. L'anziano e battagliero leader radicale, da sempre in prima fila nella battaglia per il rispetto dei diritti umani nelle carceri, resta ricoverato per prudenza in una struttura sanitaria di Roma e continua la sua iniziativa nonviolenta sotto il controllo dei medici anche se per qualche ora durante la giornata può comunque allontanarsi dalla struttura sanitaria. Nel frattempo proseguono le iniziative dei Radicali italiani guidati da Rita Bernardini nelle carceri italiane: con diversi sit-in e visite ai detenuti da Roma a Firenze, dalla Sicilia alla Lombardia.

Amnistia e indulto 2015, il vice presidente della Camera Giacchetti (Pd) con Pannella e Bernardini

A visitare le carceri anche diversi esponenti del Pd, tra i quali il vice presidente della Camera Roberto Giacchetti, renziano doc: "Capodanno con @MarcoPannella e @RitaBernardini al carcere di Sollicciano. Auguri a tutti", ha scritto su Twitter condividendo una foto davanti al carcere di Firenze. Giacchetti, però, diversamente dai radicali, ultimamente ha allentato la morsa su indulto e amnistia vista la contrarietà momentanea del premier e segretario del Partito democratico Matteo Renzi che sulle misure di clemenza ha più volte cambiato idea. Ma va anche detto che le ultime misure del Governo Renzi per contrastare il sovraffollamento carceri sanzionato dalla Corte di Strasburgo vanno comunque verso il "condono" di pene e reati: come il decreto svuota carceri e il nuovo decreto sulla depenalizzazione dei reati lievi.

Di diversa natura, ma comunque sempre in favore delle persone detenute o indagate la nuova legge sulle pene alternative e la riforma della custodia cautelare che rende più stringenti i presupposti per l'applicazione della carcerazione preventiva contro cui ha tuonato anche Papa Francesco.

Amnistia e indulto 2015, Pannella: 'Digiuno per aiutare il Governo Renzi a rientrare nella legalità'

Pannella spiega che la sua non è una iniziativa di protesta ma di proposta.

"L'obiettivo - ha detto il leader storico dei radicali ai microfoni di Radio Radicale - quello di aiutare il nostro Paese e chi lo rappresenta, cioè il governo, a rispettare la legalità. Mi domando - ha aggiunto Marco Pannella ormai da mesi impegnato sul fronte di amnistia e indulto - quanti italiani sanno perché i radicali fanno quello che fanno.

Lo fanno - ha ribadito - per aiutare il governo, perché non sia un governo - ha sottolineato - che incorra nella condizione criminale di non rispettare la legge". "Per un non violento, parlare di protesta - ha detto Marco Pannella facendo riferimento ad alcuni titoli di giornale sul suo nuovo digiuno per indulto e amnistia 2015 - anziché proposta o dialogo è come dare del comunista a un fascista o viceversa". Qualche mese fa, durante un suo sciopero per amnistia e indulto, Pannella ha ricevuto la storica telefonata di Papa Francesco che poi ha affrontato il problema del sovraffollamento carceri durante un incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha più volte sollecitato a senatori e deputati - non solo con il suo unico messaggio alle Camere dell'8 ottobre 2013 - l'approvazione di provvedimenti straordinari di clemenza generale ad efficacia retroattiva previsti dalla Costituzione italiana.