Quanto accaduto negli ultimi giorni al di là delle Alpi ha a dir poco ampliato il fenomeno dell'insofferenza nei confronti dell'Islam, che mai come in questo momento rappresenta una vera e propria minaccia per la maggior parte degli italiani. I dati reali sul numero di musulmani presenti sul nostro territorio, però, è ben al di sotto di quello che percepiamo ogni volta che usciamo di casa, che andiamo a lavorare o che prendiamo i mezzi pubblici: la cosiddetta "invasione" che gridano in molti, da Salvini (tramite la Lega in Italia) a Le Pen (con il Fronte Nazionale francese), non c'è.

Una considerazione interessante è stata fatta nei giorni scorsi da Andrea Spreafico (ricercatore presso l'Università Roma Tre), che nel corso di uno studio circa il numero degli islamici in Italia, afferma che poco più del 30% del totale degli immigrati nel nostro territorio è di fede musulmana, un dato infimo se paragonato a quello che emerge da un articolo dell'Economist (giornale "di bandiera" di Londra e del Regno Unito in generale) che traccia la presenza degli islamici, in percentuale, da Paese a Paese. In Europa, infatti, la maggioranza di persone che praticano l'Islam risiede in Francia, appunto, seguita "a ruota" da Germania, Gran Bretagna e Italia. Interessante notare, però, che la percezione del numero dei musulmani da parte dei cittadini italiani è altissima e questo sta rapidamente portando a fenomeni di xenofobia che rischiano di tramutarsi in psicosi da Islam.

La paura si sta impadronendo dei cittadini europei e i governanti avranno il loro bel da fare per cercare di risolvere nel miglior modo possibile il problema del terrorismo, con l'America di Barack Obama che guarda con occhio attento quanto succede nel Vecchio Continente e con l'Oriente che sembra come al solito disinteressato ai grandi problemi del nostro mondo. La minaccia di una guerra alle porte è altissima e se consideriamo che molte profezie affermano che il terzo conflitto mondiale sarà causato proprio dalla religione, il gioco è fatto.