Dopo quattro ore di sessione, che hanno interessato congiuntamente Camera e Senato, nessun risultato apprezzabile si è palesato. Il candidato nominato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi è stato Sergio Mattarella. Renzi ha dichiarato che la candidatura di Mattarella è stata appoggiata in maniera unitaria da tutto il Pd.
I primi risultati
Ci sono state 538 schede bianche e, in totale, hanno espresso il loro voto 985 elettori su 1.009 abilitati. I 985 voti sono stati suddivisi in 120, andati a Ferdinando Imposimato, 49 a Vittorio Feltri, 37 a Luciana Castellina, 25 a Emma Bonino, 23 a Stefano Rodotà, 14 a Gabriele Albertini, 9 a Romano Prodi, 5 a Sergio Mattarella.
I rimanenti 156 voti sono andati ad altri nomi. Alcuni voti sono stati dichiarati nulla, precisamente 33 schede.
La partecipazione dei parlamentari per la designazione del nome finale del nuovo Presidente della Repubblica, è stata abbastanza discontinua. Infatti le varie correnti politiche, come è logico che sia, aderiscono all'evento con le proprie differenti strategie. Così, se da una parte ci sono gli irriducibili come il M5s e la Lega, i quali (ognuno a proprio modo e per ragioni diverse) prendono le distanze dai nomi più probabili e più papabili, dall'altra vi sono posizioni paradossalmente meno chiare. Si prendano, ad esempio, Forza Italia e il Pd: in un primo momento hanno dichiarato di voler votare scheda bianca fino a sabato 31 gennaio, quando avrebbero rilanciato Sergio Mattarella.
Poi (i votanti di Forza Italia) pare che abbiano abbandonato quel programma e, quindi, anche nella quarta votazione del 31 gennaio dovrebbero votare scheda bianca. L'incognita del Pd è legata alla divisione interna; divisione che potrebbe creare anche nella parte meno sospetta dello stesso schieramento, il fenomeno dei franchi tiratori.
Insomma, se i prossimi incontri a Montecitorio andassero secondo queste previsioni, il terzetto Renzi/Berlusconi/Sergio Mattarella, non avrebbe molte possibilità di successo.
Invece, Alfano e il Nuovo centrodestra, per quanto attualmente siano figure/partner del governo del Partito democratico, hanno segnalato altri punti di vista sulla designazione del Presidente della Repubblica.
Quindi, così hanno dichiarato, non voteranno per Sergio Mattarella. La motivazione, secondo il loro giudizio, è strettamente legata al percorso politico che ha portato alla scelta del candidato alla Presidenza della Repubblica Italiana. Più semplicemente, non condividono (forse) l'imposizione di Matteo Renzi.
La votazione di ieri ha visto 123 voti a Ferdinando Imposimato, 51 a Vittorio Feltri, mentre Luciana Castellina ne conquista 34. I voti dispersi sono 61. Le schede bianche sono state 531. Infine, le nulle ammontano a 26. Hanno votato 953 su 1009 grandi elettori. Questi ultimi, a partire dalle 15 di oggi, sono impegnati in un'ulteriore votazione.
Il nominato dal Premier Renzi
Sergio Mattarella, è figlio di Bernardo Mattarella e, pertanto, proviene da un humus democristiano.
Il candidato alla Presidenza del Quirinale è nato a Palermo 74 anni fa, è sposato e ha tre figli. Sergio Mattarella è ricordato per il cosiddetto "Mattarellum", una particolare legge elettorale che è stata impiegata per le elezioni del 1994, del 1996 e del 2001. Poi è stato sostituito dal "Porcellum".