Ore sempre più calde per quanto riguarda l'elezione del successore di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica. Nella giornata di ieri si sono svolte altre due votazioni oltre a quella di avantieri ed entrambe hanno portato come ampiamente previsto ad una fumata nera. L'annuncio infatti di molte forze politiche di votare scheda bianca è stato rispettato ed in entrambe le votazioni proprio le "schede bianche" hanno prevalso.
Gli unici nomi al momento venuti fuori sono quelli di F. Imposimato che è il canditato proposto dal Movimento cinque stelle, quello di Feltri candidato di Lega Nord e di Fratelli d'Italia e Rodotà che è stato sostenuto dagli ex parlamentari e senatori del M5S che ora si trovano nel gruppo misto.
Ad animare però gli ultimi due giorni a discapito della votazione è stato il "trambusto" politico che le ha accompagnate.
Riassumendo infatti il nome proposto per il nuovo Presidente della Repubblica è stato fatto da Matteo Renzi leader del PD solo due ore prima dell'inizio della prima votazione nel nome di Mattarella ma senza avere l'appoggio diretto sia di FI "compagna" di riforme con il PD che di NCD che è parte della maggioranza. Questo ha causato un continuo alzamento dei toni da parte dei partiti di destra che hanno accusato il premier Renzi di aver agito in modo indecoroso e lo accusano di errore di modo e per questo, almeno stando alle ultime notizie, non sembrano voler sostenere la candidatura di Mattarella non "per demerito della persona ma per modo sbagliato in cui questo nome è venuto fuori".
Nelle prossime ore in seguito alla giornata movimentata si terranno delle riunioni fondamentali che serviranno ai partiti per prendere una decisione su come muoversi nella giornata di oggi che potrebbe diventare quella decisiva per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Si sono riuniti infatti all'incirca alle ore 21:00 tre partiti cioè Forza Italia, Nuovo centro Destra e Movimento cinque stelle.
Quello che verrà deciso da queste riunioni tra i parlamentari e i senatori sarà decisivo per quella che sarà poi la giornata di oggi.
Al momento le posizioni più nitide sembrano essere quelle di FI e M5S, gli esponenti del primo partito hanno infatti dichiarato che con molta probabilità voteranno scheda bianca anche alla quarta votazione proprio per non appoggiare la decisione di Matteo Renzi interrompendo così di fatto il "Patto del Nazareno" che fino ad oggi aveva portato avanti nel bene e nel male le riforme costituzionali.
Il M5S stelle invece sembra essere molto titubante su un eventuale appoggio al nome di Mattarella almeno fino a quando non ci sarà una già annunciata votazione lampo sul blog di Beppe Grillo per una consultazione con gli iscritti al movimento.
Ben meno decisa invece è la posizione per quanto riguarda Angelino Alfano, ministro degli interni e leader di NCD poiché la loro posizione sembra poter divergere verso un appoggio al nome di Mattarella. Probabilmente questo è possibile poiché NCD si trova nella maggioranza di governo e inoltre mai un ministro degli interni che fa parte della maggioranza, quale è Alfano, non ha votato per il presidente della Repubblica. Oggi la quarta votazione potrebbe risultare quella decisiva.