La notizia è che il Pd comincerà le votazioni per il Quirinale con la scheda bianca, come ha ordinato il premier e capo del governo Matteo Renzi. L'ipotesi che non dispiacerebbe al presidente del Consiglio è che al Colle possa salire per la prima volta nella storia repubblicana una donna. E perché no? "Questa - ha detto il presidente del Consiglio dei ministri - potrebbe essere #lavoltabuona per una signora al Quirinale". Di nomi, al momento, il premier - che ha incontrato senatori e deputati del Pd sull'elezione del presidente della Repubblica - non ne fa anche se avrà con molta probabilità la "rosa" già in tasca.

Ancora per il Colle non c'è l'accordo tra i partiti e soprattutto nel Partito democratico bruciano ancora le ferite e le delusioni per i franchi tiratori interni che impallinarono con un clamoroso tradimento di massa prima Franco Marini e poi Romano Prodi. Renzi, che ha sottolineato che l'elezione del Capo dello Stato non è un referendum pro o contro di lui, ha detto ai parlamentari dem che non scommette sulla loro "fedeltà" ma sulla loro "intelligenza".

Quirinale, il premier alla riunione con i parlamentari del Pd: nessuno ha diritto di veto

Ma pone una condizione inappellabile il segretario del Pd prima delle votazioni per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica che prenderanno il via giovedì prossimo 29 gennaio: "Nessuno ha il diritto di veto".

Matteo Renzi non vuole fare brutta figura per l'elezione del successore di Giorgio Napolitano perché ha spiegato che è in gioco la credibilità del Pd. "Un passaggio fondamentale - ha detto il premier avvertendo i suoi - per la credibilità del Partito democratico e di questa classe dirigente". Renzi ha fatto sapere che il Pd non indicherà nomi se non dopo la terza votazione quando basterà la maggioranza semplice per eleggere il nuovo Capo dello Stato.

"Non offriamo una terna di nomi, il Pd - ha detto Renzi secondo quanto riporta l'agenzia stampa La Presse - farà una proposta, tutti hanno il diritto di dire e discutere sui nomi".

Riunione Pd, Speranza: abbiamo ancora sulla pelle le ferite del 2013

"Siamo in una settimana cruciale, ciascuno di noi - ha detto Roberto Speranza aprendo l'assemblea dei deputati del Pd alla Camera con Renzi - ha ancora sulla pelle le ferite del 2013.

Ora è più che mai indispensabile - ha aggiunto il capogruppo del Partito democratico alla Camera - un rapporto leale e franco per evitare le drammatiche vicende di due anni fa". Assente alla riunione l'ex segretario del partito Pierluigi Bersani. "Vedo difficile trovare un nome condiviso - ha detto il deputato Davide Zoggia intervenendo all'assemblea del gruppo Pd - visti i toni del weekend. Ma la scelta - ha aggiunto il parlamentare bersaniano facendo riferimento all'accordo tra Renzi e Berlusconi sulle riforme - deve essere del Pd per evitare che venga associata al patto del Nazareno". "Di certo al Quirinale - ha dichiarato il deputato del Pd Francesco Boccia intervenendo ad Agorà, su Rai 3 - non può andare un uomo condizionato e condizionabile. Ci deve - ha aggiunto il presidente della commissione Bilancio della Camera - andare un uomo o una donna libero, forte e autorevole, che dia ordini e non ne prenda".