Dalla sua vittoria alle elezioni del 25 gennaio, sembra che il mondo sia impazzito per Alexis Tsipras. Prima era stato visto con diffidenza: un giovane folle di sinistra, proveniente da una famiglia borghese, che vuole inimicarsi gli stati dell'Europa centrale pur di salvare i greci dall'austerità e dalla miseria. Da quando è arrivato al potere, però, il suo radicalismo non è stato poi considerato così pericoloso.

Il presidente americano Barack Obama si è schierato a suo favore e ha dichiarato alla Cnn che Tsipras ha ragione: basta "continuare a spremere Paesi in profonda depressione", è arrivata l'ora di trovare soluzioni alternative.

Dall'America Latina al giovane premier sono arrivati solo messaggi di gioia e auguri di buon lavoro: dal presidente Nicolás Maduro in Venezuela, fino all'argentina Cristina Fernandez de Kirchner. I governi latinoamericani di sinistra sono sempre stati sostenitori di Tsipras, fin dal primo momento. In Europa, invece, rimane un po' di diffidenza, soprattutto da parte della Germania che di Syriza e dell'idea di rinegoziare il debito non ne vuole proprio sapere. Se le Grecia paga, solo allora le due nazioni potranno procedere fianco a fianco.

I paesi che invece potrebbero tendere una mano a Tsipras sono la Francia, con Francois Hollande, o l'Italia di Matteo Renzi. Nikos Pappas, ministro e confidente del premier, ha dichiarato alla tv greca Mega, che le speranze del nuovo governo sono riposte in Cipro, Italia e Francia: "Vogliamo approfittare di tutte le opportunità che abbiamo per stringere alleanze strategiche", ha affermato Pappas in vista del tour europeo.

La giornalista Dimitra Kroustalli del quotidiano To Vima ha affermato che Tsipras punta a stringere accordi con Hollande, ma a ostacolare un possibile patto si oppone la pressione della populista francese Marine Le Pen.

L'avvicinamento di Tsipras al presidente russo Vladimir Putin è invece sempre più evidente. Il governo di Tsipras si è dichiarato contro le sanzioni imposte a Mosca.

Putin è stato uno dei primi a complimentarsi con il nuovo premier greco e ha affermato che spera di "continuare a rafforzare la tradizionale cooperazione, costruttiva in tutte le aree, e di lavorare insieme per risolvere gli attuali problemi europei e globali". Ma l'economia russa non gode di buona salute. Con il crollo del prezzo del petrolio potrà aiutare poco, economicamente parlando, l'amico greco.