Sono usciti i Sondaggi politici elettorali Datamedia dopo le elezioni del Presidente della Repubblica Mattarella, come abbiamo già scritto in occasione delle news riguardanti le intenzioni di voto di altri istituti, è stato il Partito Democratico a uscire vincitore anche per quanto concerne i consensi. Ma chi paga il dazio maggiore secondo Datamedia è NCD, lieve la flessione invece di Forza Italia, in discesa anche il Movimento Stelle. In tutto questo caos del Quirinale, continua a salire la Lega Nord con Salvini che dunque allunga il vantaggio rispetto a FI di Berlusconi che sta attraversando anche un terremoto interno.
Seppur in modo lieve, si registra anche un rialzo di consensi per Fratelli d'Italia e SEL, invariato il dato dell'UDC. Inevitabile anche il riflesso della partita del Colle sulla fiducia nel Premier Renzi che sale di 2 punti dopo una lunghissima parabola discendente.
Sondaggi elettorali politici febbraio 2015: le intenzioni di voto Datamedia
L'ultima rilevazione dell'istituto di ricerche sopracitato, risale al 21 gennaio 2015, vediamo come sono cambiati i dati dei partiti politici entrando nel dettaglio con percentuali e variazioni.
Il PD al 36,8% guadagna l'1,1% e inverte una tendenza che da tempo era negativa. Il M5S scende al 18,1% perdendo lo 0,4% dei consensi. Si conferma terza forza politica nazionale la Lega Nord al 14,0% che sale dello 0,3%.
Crisi nera per Forza Italia che scende al 12,8%, perde solo lo 0,2% ma conferma il trend discendente. Bene SEL al 4,2% in crescita dello 0,2%, crolla NCD al 2,5% e perde lo 0,8%, FDI-AN al 2,5% in rialzo solo dello 0,1%, infine UDC stabile al 1,0%.
Come sta cambiando lo scenario politico in Italia?
Grandi rivoluzioni non ce ne sono state in verità nelle ultime 2 settimane Forza Italia era già divisa al suo interno fra berlusconiani e fittiani, e la beffa del Quirinale subita da Renzi non poteva che continuare a far flettere il consenso dei suoi elettori. Tira dritto Salvini con le sue idee chiare e popolari anche se non condivisibili da tanti elettori, ma i numeri danno ragione alla politica della Lega Nord che ha più che raddoppiato i suoi voti rispetto alle elezioni europee 2014 e continua a salire, non intaccato minimamente dal post Mattarella. Il Movimento 5 Stelle paga l'uscita continua di parlamentari e il non aver saputo giocare bene le sue carte nelle elezioni del Capo dello Stato, magari proponendo Prodi e mettendo in difficoltà Renzi. Inevitabile il crollo del Nuovo Centrodestra dopo il casino creato da Alfano e che ha portato a spaccare anche il partito. SEL ha avuto la sua piccola soddisfazione nella partita del Quirinale, Fratelli d'Italia vola ancora basso e rischia di non entrare in Parlamento in eventuali e future elezioni politiche.