Come ogni lunedì sera (23/02/2015), sono stati divulgati i Sondaggi politici elettorali Emg per il TG La7 sulle intenzioni di voto ai partiti che mettono in evidenza la ripresa del M5S e di Forza Italia mentre arretra la Lega Nord che mantiene comunque un largo vantaggio su FI, quasi stabile il PD. Ma agli italiani è stato chiesto anche cosa ne pensano di intraprendere un'azione militare in Libia, ebbene, il campione si divide in tre fasce. Infine per la prima volta nello stesso sondaggio elettorale sulla fiducia nei leader, in calo di consensi i due Matteo (Renzi e Salvini).
Ultimi sondaggi politici elettorali La7 (23/02/2015): l'Italia deve intervenire militarmente?
Gli italiani sono molto incerti e divisi su una eventuale azione militare dell'Italia in Libia. La confusione è palese se il 28,3% di essi, non sa cosa rispondere o rifiuta di esprimere la propria opinione. È interventista il 32,3%, con appena il 5,1% che vuole si intervenga da soli e autonomamente, mentre il restante 27,2% preferisce che lo si faccia solo insieme all'ONU. Ma il dato più alto seppur non di tanto, riguarda coloro che sono contro un'azione militare. Infatti il 35,7% propende per una soluzione diplomatica e il 3,7% pensa addirittura che si debba non agire in alcun modo perchè non ci sono reali pericoli, in totale i non interventisti sono il 39,4%.
Ultimi sondaggi politici elettorali Emg Tg La7: le intenzioni di voto e la fiducia nei leader
Non ci sono variazioni sensibili rispetto al precedente sondaggio elettorale diffuso la settimana scorsa. Si spostano i consensi di ogni singolo partito politico ma in misura inferiore al mezzo punto percentuale. In leggerissimo trend positivo il PD al 37,2%, sale dello 0,1%.
Meglio il M5S che cresce dello 0,3% arrivando al 20,1%.
Inversione di rotta per le due forze politiche in competizione per la leadership del Centrodestra, ammesso che esisterà una coalizione dove potranno coesistere Berlusconi e Salvini. La Lega Nord che da diverse settimane ha sorpassato l'avversario diretto staccandolo sempre di più, pur rimanendo nettamente davanti, stavolta perde lo 0,5% scendendo al 15,1%.
Al contrario comincia (forse) a riprendersi Forza Italia al 12,4%, in crescita dello 0,4%. SEL rimane stabile al 4,1% così come Fratelli d'Italia-An al 3,8%, mentre l'area popolare NCD-UDC con il 3,0% registra un calo dello 0,2%.
Parlare di coalizioni mentre si va verso il premio di maggioranza alla lista è pratica apparentemente inutile, ma per informazione il Centrosinistra è al 42,6% (+0,2%) e il Centrodestra al 34,3% (-0,2%), il Movimento 5 Stelle al 20,1% (+0,3%), Altri al 3,0% (-0,3%). Cresce l'astensionismo del 1,3% raggiungendo il 42,6%.
I dati sulla fiducia nei leader rispecchiamo in maniera quasi fedele le intenzioni di voto ai partiti di questa settimana. Mentre il Presidente Mattarella sale del 1% arrivando al 49%, il leader del Partito Democratico e Premier di Governo Matteo Renzi, scende del 1% attestandosi al 33%. In calo però anche Matteo Salvini del 1% che scende al 22%, Silvio Berlusconi (+1%) raggiunge Giorgia Meloni ferma al 16%. Stabili Beppe Grillo al 14%, Angelino Alfano al 12% e Nichi Vendola al 10%