Prosegue a pieno ritmo il dibattito su Amnistia e Indulto 2015. Seppur a rilento continuano i lavori di dibattimento dei 4 ddl rimasti bloccati in Commissione Giustizia, con i relatori Ciro Falanga e Nadia Ginetti ad aver lanciato nuovi appelli sull’emergenza carceri. Falanga e Ginetti ritengono opportuno proseguire il dibattito ma tardano ancora nel redigere il testo di legge unificato richiesto dai vari relatori ormai diversi mesi fa. Il motivo? La frammentarietà politica riscontrata in merito ai due provvedimenti di clemenza generale, con il fronte dei si a risultare più o meno equivalente a quello dei no.
L’ago della bilancia potrebbe allora essere il PD di Matteo Renzi, che personalmente rimane assolutamente contrario ma che deve comunque ascoltare la voce di altri membri del partito favorevoli a valutare i due atti di clemenza. Sullo sfondo ricordiamo infine l’appello lanciato da Papa Francesco che nella Bolla Papale emessa in occasione del Giubileo ha ricordato il legame profondo che esiste tra giustizia divina e giustizia terrena rinnegando un conflitto tra i due concetti. A fare la differenza è l’atto del perdono, ha ricordato sempre il Papa, che sembra in questo modo aver suggerito indirettamente soluzioni ‘straordinarie’ per venire incontro alle esigenze dei carcerati.
Amnistia e Indulto 2015, emergenza carceri: decreti in Commissione, PD di Renzi decisivo – L’appello di Ciro Falanga
‘Il nostro è un paese democratico e non può restare sordo alle grida di dolore di persone che scontano la pena in tali condizioni. Lo stato di fatiscenza dei locali realizzano quella condizione disumana che viola i diritti fondamentali della persona’: queste le parole pronunciate da Ciro Falanga, relatore di minoranza dei 4 ddl su Amnistia e Indulto 2015 fermi in Commissione Giustizia, all’uscita del carcere di Frosinone. Falanga ha inoltre ribadito come la ‘condizione inumana e degradante’ cui sono sottoposti i detenuti ‘non è ripagabile con i 7 euro al giorno di risarcimento previsti dallo Svuota Carceri’. Nonostante diversi senatori si siano mostrati ricettivi dinnanzi al problema dell’emergenza carceri i decreti sui due provvedimenti di clemenza generale continuano a non vedere la luce perchè ‘rinchiusi’ ormai da mesi nelle Aule di Palazzo Madama. Una situazione di stallo quasi perpetua alimentata dalla mancanza di un vero dibattito all’interno del Parlamento.Si sono dichiarati contrari ad Amnistia e Indulto 2015 il M5S di Beppe Grillo – che dopo un periodo di riflessione suppletivo ha optato per il no – e la Lega Nord di Salvini, con Forza Italia e Nuovo Centro Destra ad essersi invece detti favorevoli. L’ago della bilancia, come già accennato, potrebbe essere il PD di Renzi, con i senatori Giuseppe Cucca e Rosaria Capacchione ad aver votato si al mantenimento in calendario dei 4 ddl relativi ai due provvedimenti di clemenza generale. Il problema sta tutto nel volere di Renzi e del ministro Orlando, da sempre contrari ai due atti di clemenza straordinari. Ad ogni modo è bene ricordare come i due provvedimenti siano di competenza del Parlamento e non del governo: a prevederlo è la nostra Costituzione, quello stesso documento che tutela l’integrità e il diritto a vivere in condizioni umane anche in riferimento a detenuti e carcerati.