Grande novità nei Sondaggi politici elettorali Ipsos presentati nella programma tv diMartedì del 14 aprile 2015 su La7. Per la seconda volta consecutiva dopo le elezioni europee 2014, le intenzioni di voto elaborate dall'istituto il cui presidente è Nando Pagnoncelli, stimano il consenso del M5S ad oggi, superiore al risultato ottenuto il 25 maggio. Diminuisce il gap con il PD ancora una volta in calo questa settimana, seppur la forbice rimanga molto ampia.

Sondaggi politici: il M5S supera il risultato delle europee, previsioni elettorali

Come abbiamo già anticipato, sorprende ma non più di tanto, la riscossa del Movimento 5 Stelle che raggiunge il 22,0% (21,2% alle europee), rispetto all'ultima rilevazione Ipsos, il guadagno è dello 0,7%, del 2,3% in 40 giorni.

Continua a perdere consensi il Partito Democratico, indicato al 35,0%, perde lo 0,7% rispetto a circa 10 giorni fa, l'1,5% rispetto ad inizio marzo. Per effettuare un confronto, potete consultare gli ultimi sondaggi elettorali da noi pubblicati.

Riprende a crescere la Lega Nord al 14,0%, guadagna lo 0,3% ma nell'arco di un mese, cede ancora lo 0,7%. in lievissima flessione Forza Italia al 13,4%, solo lo 0,1% in meno, in crescita dello 0,3% rispetto a 5 settimane fa circa. Ma eccoci con i sondaggi politici che riguardano le intenzioni di voto elettorali sulle forze politiche minori. Fratelli d'Italia-An al 3,8%, Sel al 3,6%, Ncd al 2,8%, Udc al 2,0%. Tenendo conto che ormai esiste Area Popolare, l'alleanza Alfano-Casini raggiungerebbe il 4,8%, ben al di sopra della soglia di sbarramento del 3%.

Piccolo calo per il partito della Meloni, stabile Sinistra Ecologia Libertà, uno +0,1% per AP.

I sondaggi politici elettorali Ipsos a diMartedì, riportano anche altre opinioni degli italiani. Il 63% sostiene che la parte del DEF che effettua un taglio a regioni e comuni, porterà inevitabilmente ad alzare le tasse o a ridurre i servizi da parte degli enti locali, solo il 31% pensa che possa indurre ad eliminare gli sprechi.

Al 48% Renzi piace meno rispetto a quando fu nominato Premier, uguale per il 35%, solo il 13% risponde "di più". Il 45% dell'elettorato crede che Renzi sia più bravo ad annunciare che a fare, il 35% che lo sia nel governare con soluzioni concrete.