Siamo giunti ad un nuovo appuntamento con le ultime notizie relative alla situazione delle carceri in Italia. Luigi Manconi, senatore del Partito Democratico ed uno dei relatori dell'Indulto e Amnistia, è sempre convinto dell'abolizione delle carceri. Egli è convinto che la pena detentiva deve essere comminata solamente a quelle persone che commettono delitti gravi. Si è in attesa, intanto, della ripresa dei lavori in Commissione Giustizia al Senato che avverrà il prossimo mese di giugno, relativamente all'argomento in questione.

Manconi: 'Il 68 percento di chi esce dal carcere, entro i 7 anni successivi, commette nuovi reati'

Lo stesso Manconi, presidente della Commissione Diritti umani, evidenzia che il 68 percento di chi esce dai penitenziari torna, entro i 7 anni successivi alla libertà ottenuta, ad effettuare reati. La percentuale di quelle persone che escono dal carcere dopo aver effettuato un periodo di affidamento in prova ai servizi sociali e commete reato risulta essere, invece, del 20 percento. Questi dati sono riportati sul libro 'Abolire il carcere' del senatore democratico, scritto insieme a Valentina Calderone, Stefano Anastasia e Federica Resta.

La situazione carceraria, dal punto di vista sanitario, non mostra miglioramenti

Intanto, la situazione carceraria in Italia non mostra miglioramenti, soprattutto dal punto di vista sanitario. In questi giorni, è apparso sul giornale 'La Città di Salerno' un articolo di Alessandra De Vita dal titolo 'Napoli: mio figlio sta morendo, non può rimanere nel penitenziario di Poggioreale'.

Questo articolo è un vero e proprio appello di una madre, la quale soffre per le condizioni carcerarie in cui si trova suo figlio, Giuseppe Danise, detenuto nel carcere di Poggioreale. Di seguito uno stralcio dell'articolo.

Articolo di Alessandra De Vita sulle condizioni di salute di suo figlio, Giuseppe Danise

'Mio figlio è, ormai, malato terminale con una cirrosi epatica in uno stato avanzato e alcuni tumori al fegato.

La sua diagnosi, confermata da tre ospedali, è Epatite C insieme ad un virus Hiv. Necessita di assistenza continua e adeguata che nel carcere non riesce a ricevere. L'infermeria locale non può fornire le cure di cui ha bisogno dato che mio figlio dovrebbe stare in un reparto di cura per le malattie infettive. Ogni giorno che passa all'interno di Poggioreale è un giorno di vita in meno'.