L'UE ha già fatto un primo passo positivo riguardo al problema immigrazione, con la decisione di redistribuire 40 mila immigrati che sbarcano sulle coste del Mediteranneo.

Pare che dall'Italia ne verrebbero estradati 22 mila mentre altri 18 mila dalla Grecia, ovviamente riguarda solo coloro che hanno diritto alla protezione, non riguarda difatti l'immigrazione di altro tipo e chi non ha diritto all'asilo.

La cifra non è certa e comunque anche le modalità di redistribuzione sono da definire, la proposta è fortemente voluta dal trio Juncker-Mogherini-Avramopolous, prevede anche più fondi per la missione Triton.

Se il Consiglio dirà sì, da Luglio inizierà lo smistamento.

Con questa decisione la Comunità Europea cerca di alleggerire i centri di accoglienza, ma ci sono delle condizioni, i due paesi devono dimostrare di essere capaci di stabilire chi dovrà rimanere ed evitare che i centri di accoglienza siano solo un colabrodo, rimandando indietro chi non ha diritto di restare, quindi si va verso una solidarietà responsabile.

Per la missione Triton la Commissione vorrebbe triplicare i fondi e aumentare le navi, forse si deciderà anche un allargamento della zona su cui intervenire espandendola oltre le 30 miglia marittime.

Il parere favorevole o contrario al piano di  28 commissari europei è previsto per lunedì, mentre mercoledì quasi sicuramente verrà reso definitivo dal collegio, il presidente Juncker non vuole polemiche e non ammetterà tentativi di fuga dei paesi destinatari meta dei migranti estradati da Italia e Grecia, in caso contrario ciascuno dovrà prendersi la responsabilità del proprio diniego.

L'Agenda potrà dirsi conclusa con il vertice del 25-26 giungo, oltre all'intervento UE si spera che sulla missione navale riguardante la Libia possa intervenire l'Onu, la richiesta dei paesi della zona del Mediteranneo è sacrosanta, anche perché incombe anche il problema terrorismo che non va dimenticato.

Per ora di certo riguardo alla disponibilità dei paesi europei si sa solo che alcuni paesi non parteciperanno all'Agenda e alla redistribuzione e sono il Regno Unito, la Danimarca, l'Irlanda.

In più alcuni potrebbero votare contro, la Francia è incerta, la Germania invece è convinta della decisione formalizzata, comunque tutto dovrebbe procedere per il meglio i numeri ci sono salvo cambiamenti di parere dell'ultima ora.