Era una spada di Damocle temuta dalle persone più responsabili. Fu giudicata nei mesi scorsi solo un'intimidazione dal primo cittadino. Adesso, tuttavia, è un'amara realtà che condurrà il Comune di Siracusa al pre-dissesto finanziario. Parliamo della perizia depositata venerdì dal tecnico nominato dal Cga sulla vicenda Open Land con cui l'ente amministrato da Giancarlo Garozzo, esponente del Partito Democratico, viene chiamato al pagamento di circa 20 milioni di euro.

Il fatto - Giunge al termine una battaglia giudiziaria iniziata nel 2009, quando la società Open Land srl, appunto, chiese di poter realizzare un centro commerciale in viale Epipoli, nell'area nota ai cittadini per la presenza della Fiera del sud.

Nonostante il parere favorevole alla concessione edilizia espresso dall'avvocatura comunale, l'ufficio urbanistica del Comune bloccò la pratica, non ritenendo sufficiente il maturare dei tempi del silenzio-assenso per fornire il nulla osta ad un progetto, su cui gravava il parere negativo della Sovrintendenza. Il 30 settembre 2009 l'amministratore unico della Open Land srl denunciò di avere subito pressioni per il rilascio delle autorizzazioni. L'Amministrazione comunale si affrettò a sospendere il dirigente dell'urbanistica mentre il Partito Democratico, allora all'opposizione, contestava il diritto edificatorio di Open Land chiedendo il reintegro dello stesso dirigente, oggi ingegnere capo del Comune.

Il risarcimento - Nel novembre 2013 arriva l'ingente richiesta di risarcimento danni per oltre 35 milioni di euro da parte dei privati avallata da una sentenza del Cga, la 73 del 2015, che conferma l'esistenza di un danno da pagare alla società, lasciando a perizie successive la reale stima di questo esborso. Il Sindaco di Siracusa non si dice disposto ad alcuna mediazione ed afferma che al Comune non spetta pagare neanche un euro.

Tuttavia, gli eventi gli danno torto e a breve il Cga nominerà un commissario per intervenire sul bilancio comunale. A conti fatti, ogni siracusano si prepara a versare di tasca propria duecento euro per una vicenda amministrativa gestita male.