Dovrebbe arrivare domani alla Camera il Ddl sulla riforma del processo penale, che contiene un molto discusso emendamento che riguarda la pubblicazione e la diffusione di materiale registrato o ripreso con telecamere e registratori nascosti. L'emendamento, a firma del deputato di Ncd Alessandro Pagano, prevede addirittura il carcere per coloro che diffondessero questo tipo di materiale. Il governo vuole mettere in galera i giornalisti?

L'emendamento

L'emendamento, così come è uscito nei giorni scorsi dalla commissione giustizia, prevede da 6 mesi a 4 anni di carcere per "chiunque" decida di diffondere materiale ottenuto all'insaputa del soggetto interessato, causando in questo modo un danno all'immagine di colui che viene registrato o ripreso.

L'unica eccezione a questa norma è il caso in cui il materiale rappresenti una prova in un processo penale. Chiunque segua almeno un programma televisivo che si occupa di politica e attualità, come Report o Servizio Pubblico, sa che questo significherebbe che praticamente tutti i giornalisti che ci lavorano dovrebbero essere arrestati.

Il Movimento 5 Stelle ha cercato di opporsi all'approvazione in commissione dell'emendamento, ma nonostante gli sforzi dei pentastellati il testo dovrebbe approdare nell'aula della Camera domani, in mezzo ad un mare di polemiche. Per rendere più chiaro quali sarebbero i servizi incriminati, basta un esempio tra quelli riportati dal Fatto Quotidiano: se questo emendamento dovesse diventare legge, non sarebbe legale diffondere il video dello sfogo di Formigoni che perde le staffe all'aeroporto, in quanto le riprese sono avvenute a sua insaputa.

Le reazioni

Gli esponenti del Pd hanno dichiarato di non avere nessuna intenzione di imbavagliare i giornalisti e di porre limiti alla libertà di stampa, e che si preoccuperanno di modificare l'emendamento in modo da rendere non punibili i professionisti. Le modifiche saranno effettuate "per essere ancora più chiari e togliere di mezzo qualunque allarmismo e strumentalizzazione e infondati argomenti di accusa" ha dichiarato il responsabile giustizia David Ermini.

Certo, oggettivamente è un po' difficile capire come si possa parlare di "strumentalizzazione" o "infondati argomenti di accusa" dal momento che l'emendamento Pagano dice che "chiunque" diffonda materiale registrato di nascosto deve essere punito, ma il Pd comunque sostiene di voler regolare i rapporti tra privati e di non voler in nessun modo limitare la libertà di stampa.

Il firmatario dell'emendamento invece continua a sostenere la legittimità di questa norma, che avrebbe lo scopo di salvaguardare le personalità pubbliche dalla "gogna mediatica". E anche Ncd non ha accolto molto di buon grado l'intenzione del Pd di modificare la norma, fatto che potrebbe provocare dei contrasti interni al governo. Inoltre, all'interno del Ddl sul processo penale è anche prevista una delega al governo che riguarda la pubblicazione delle intercettazioni, delega che, come è prevedibile, sta già provocando molte polemiche tra le opposizioni. È giusto sottolineare che il provvedimento ha subito un'accelerazione del suo iter parlamentare proprio in seguito alla pubblicazione da parte del Fatto Quotidiano delle intercettazioni che riguardavano Matteo Renzi e dello scandalo Crocetta, anche quello causato dalla pubblicazione di una telefonata intercettata.