"Va fatta fuori. Come suo padre". Proprio come Paolo Borsellino, giudice simbolo della lotta alla mafia assassinato ventitré anni fa, in una calda giornata di metà luglio. Se la frase fosse stata pronunciata da un capomafia, si tratterebbe soltanto dell'ennesimo guizzo del tentacolo mafioso in una regione tormentata dal malaffare. Le parole escono invece dalla bocca di Matteo Tutino, medico personale del governatore sciliano Rosario Crocetta e chirurgo plastico a Villa Sofia. L'intercettazione, rivela l'Espresso, risale a pochi mesi fa: oggetto della discussione è l'ex assessore alla Sanità Lucia Borsellino, sui cui Tutino inveisce e lascia cadere infine la glaciale condanna, strappando senza ritegno una delle pagine più sanguinose della guerra alla mafia.

Crocetta, dall'altro capo del telefono, non risponde.

Crocetta nega ma poi si autosospende

"Giuro di non aver mai sentito" la frase del chirurgo, "forse ero in una zona d'ombra". Così si difende il governatore siciliano, che aggiunge "se l'avessi sentita avrei reagito come un dannato, avrei tolto la parola a Tutino". Poi scoppia la polemica e Crocetta si vede costretto a sospendersi da Presidente della Regione. Per il momento ad assumere il ruolo di reggente è il neo assessore alla Sanità Baldo Guicciardi, nominato dopo la rinuncia della Borsellino. Crocetta spiega la sua decisione: "Non intendo mettere la Sicilia nella condizione di subire degli attacchi, non faccio pagare prezzi al popolo siciliano.

Ma di questa vicenda sono solo una vittima". Riguardo alle scuse del governatore siciliano la Borsellino ha preferito il silenzio: "Non spetta a me fare commenti al riguardo".

L'arresto per truffa di Tutino

Qualche settimana fa Matteo Tutino è stato arrestato dai carabinieri del Nas, nel merito di un'indagine che lo vede accusato di truffa, falso, peculato e abuso d'ufficio. Il chirurgo plastico avrebbe praticato la libera professione nella struttura pubblica di Villa Sofia a Palermo, facendosi pagare ai pazienti compensi non dovuti e chiedendo il rimborso delle prestazioni all'erario.

Lucia Borsellino, assessore alla Sanità della Regione Sicilia, si era dimessa nei giorni successivi all'arresto di Tutino.

L'ex assessore si è detta "intimamente offesa e provo un senso di vergogna per loro". Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo ucciso dalla mafia, riserva parole di fuoco in risposta alle giustificazioni di Crocetta: "Fare fuori Lucia come suo padre vuol dire solo una cosa" dice il leader del movimento "Agende Rosse", e aggiunge "trovo assurdo che Crocetta non ne abbia tratto le necessarie conseguenze. Gliene chiederò conto".