Mentre il premier Renzi è in Iran per siglare l'accordo per il Nucleare, il terzo esecutivo tecnico sta lavorando in queste ultime ore sulla riforma delle Pensioni; sul tavolo c'è la proposta del presidente dell'Inps Tito Boeri, del presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano e di Pier Paolo Baretta, sottosegretario all'Economia.

Pensioni: le proposte di Boeri e Damiano - Baretta

La proposta del presidente dell'Inps consentirebbe ai lavoratori di andare in pensione anticipata prima dei 66 anni con il sistema contributivo, e con un taglio degli assegni fino al 35%, mentre la proposta Damiano-Baretta introduce un sistema d'incentivi e penalizzazioni in base agli anni lavorativi.

La proposta dell'esecutivo, invece, consentirebbe ai lavoratori di andare in pensione anticipata prima dei 66 anni con 38 anni di contributi, e un assegno pensionistico mensile con penalizzazioni dal 2% all'8% sull'importo mensile erogato.

Inoltre, una variabile introdotta nella proposta di Damiano sono i Quota 41, ovvero la possibilità per i lavoratori (uomini e donne) con 41 anni di contributi di andare in pensione senza nessuna penalizzazione e senza limiti d'età.

La proposta del Governo introduce un sistema d'incentivi per chi rimane al lavoro, consentendo di guadagnare il 2% ogni anno lavorativo, fino ad arrivare ad una maggiorazione dell'assegno pensionistico mensile dell'8% a 70 anni d'età.

Tuttavia, per Boeri la proposta dell'esecutivo tecnico del Governo Renzi ha costi troppo elevati (circa 10 miliardi di euro) e non tiene conto delle risorse finanziarie che si devono impegnare per i cassaintegrati in deroga, per il reddito di cittadinanza e per gli esodati che hanno un costo di circa 12 miliardi di euro l'anno.

Ad ogni modo, La Stampa ha reso noto la simulazione di calcolo della Uil della proposta pensionistica di Boeri con il sistema contributivo, e i calcoli hanno mostrato che gli assegni delle pensioni anticipate taglierebbero l'importo, mensilmente, dal 14% fino al 30%.

Salvini: '1000 euro al mese con 40 anni di contributi'

Nel frattempo, la Lega Nord ha depositato alla Camera una proposta per i Quota 100, ovvero per consentire ai lavoratori di andare in pensione a 58 anni con 42 anni di contributi, e il leader del Carroccio Matteo Salvini per salvaguardare i giovani ha proposto 1000 euro al mese di pensione ai lavoratori con 40 anni di contributi.

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