Mentre dopo un anno e mezzo di terzo governo tecnico Renzi il popolo italiano sta ancora aspettando la fatiscente ripresa economica, continua inesorabile il crollo del Pd di Renzi, e i dati dell'Istituto di sondaggi politici EMG realizzato per La7 di questa settimana del 25 luglio hanno mostrato il Partito Democratico al 31,9% con la perdita di 2 punti percentuali in meno di un mese.

Cresce significativamente la seconda forza politica dell'Italia, il M5S che sale dal 23% al 25,4%, anche se viene i deputati grillini sono stati esclusi nei giorni scorsi dalle presidenze delle Commissioni della Camera, la Lega Nord e Noi con Salvini rimane stabile al 16%, scende anche Forza Italia di Silvio Berlusconi all'11,5%, il Sel rimane stabile al 4%, Fratelli d'Italia al 4% e il Ncd al 2,5%.

Fiducia in Renzi ai minimi storici, il 70% degli italiani non crede alle sue promesse

Soltanto due mesi fa gli analisti esperti di proiezioni di voto avevano dato quasi per certa la conferma elettorale alle prossime elezioni politiche di Matteo Renzi, tuttavia ad oggi il premier impegnato a lavorare sulla legge di Stabilità e con la riforma Costituzionale ancora in alto mare, ha un crollo irrefrenabile della fiducia degli italiani che ha raggiunto i minimi storici e si ferma sotto al 30%.

Dunque il 70% degli elettori italiani non crede più alle promesse del terzo premier tecnico e l'annuncio in stile berlusconiano, a margine dell'assemblea nazionale del Pd di Renzi, dell'imminente taglio delle tasse di 50 miliardi in 5 anni, in previsione del caldo autunno politico italiano, sembra non aver colpito gli elettori, ma ha sollevato polemiche soltanto tra gli esponenti politici (ancora) dell'opposizione.

Proiezioni di voto con l'Italicum, cosa succede?

Ad ogni modo se gli italiani andassero al voto oggi con l'Italicum, il Pd senza coalizioni di Centrodestra, vincerebbe in un testa a testa con il M5S, anche se quest'ultimo si sta avviando a diventare il primo partito italiano, e secondo il sondaggio Piepoli, il crollo della fiducia al 30% del premier è la prova che gli italiani non credono più alle promesse renziane, ma si girano dall'altra parte a guardare altri scenari politici, verso i pentastellati.

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