In tanti ne parlano ma pochi conoscono la legge sulla cannabis in Colorado, uno degli stati americani in prima linea nella lotta al narcotraffico mediante la legalità. Mentre si discute in Italia su cosa fare, può essere utile capire come un esempio tanto noto funzioni, uscendo dalla logica che legalizzare voglia dire imitare Amsterdam.

L’emendamento 64

La legge vigente dal 2014 in Colorado, l’emendamento 64, consente acquisto, possesso e coltivazione di cannabis e suoi derivati a tutti i maggiori di 21 anni per tutti gli scopi sia medici che ricreativi.

Notevoli quantità consentite, dato che è possibile detenere fino a 28 grammi di prodotto. La norma prevede differenze fra residenti in Colorado e non, evitando soluzioni drastiche come qualche anno fa in Olanda dove in alcune province di confine furono vietati i coffee-shop agli stranieri, portando lo spaccio in strada. In Colorado i non residenti possono parimenti possedere fino a 28 grammi ma possono acquistarne non più di sette grammi per ogni singola transazione. Limite di vendita comunque superiore a quello vigente in Olanda (cinque grammi) e che si prevede possa essere introdotto in Italia. La norma è volta ad impedire acquisti più ingenti da parte di chi trova vantaggioso far uscire dai confini la cannabis per scopi lucrativi.

Polizia sempre all’erta

Gli acquisti possono avvenire negli storedelle maggiori città tra cui Denver, Aurora ed Edgewater ma non ci si aspetti di trovare locali simili ai coffee-shop a causa di spinte proibizionistiche ancora presenti. La cannabis, spesso, una volta acquistata non può essere consumata in loco (ne in pubblico) ma in club obbligati a montare impianti per il ricambio d’aria a meno che non si tratti di club privati che godono di qualche deroga.

Club in cui bisogna pagare per accedere. Altrimenti è consentito l’uso in casa come legale è la coltivazione fino a sei piante per tutti gli over 21. Le autorità sono attente agli effetti sociali (oltre a quelli economici, ottimi) della legalizzazione. Nel 2014 la polizia di Denver ha punito 668 consumatori in pubblico, dato in forte incremento rispetto al 2013 dove tali interventi erano stati 117.

La soluzione per chi vuole fumare cannabis in pubblico, a eventi o in qualche bar, resta il preparato per la sigaretta elettronica, legale come l’erba. Quest’ultima disponibile in varie qualità, tra cui la sativa Sour Diesel e la ibrida Girl Scout Cookies, per citare le più gettonate.

Il proibizionismo federale

La polizia è impegnata sia a livello federale che degli stati confinanti in operazioni spesso ai limiti della legalità come avviene per la presunta schedatura di veicoli che entrano ed escono dal Colorado. Stato, quest’ultimo, impegnato a difendere la sua riforma con la sensibilizzazione (come invitare a non guidare mai dopo aver fumato, pur esistendo delle soglie consentite di 5 nanogrammi di Thc per millimetro di sangue) temendo pressioni troppo forti da un proibizionismo non si arrende.

Nel 2014 sono state sanzionate per guida in stato alterato 354 persone, mentre 320 pacchi con cannabis destinata a uscire dallo stato sono stati fermati dalla polizia postale. Tutti dati in crescita rispetto agli anni scorsi. C'è poi il divieto di possedere cannabis nelle zone (come i parchi nazionali) sotto la giurisdizione dell’Fbi. La conferma che l’America sta diventando antiproibizionista in molti singoli stati ma è lungi dal farlo a livello federale, nonostante la legalizzazione sia giunta perfino a Washington.