Ha superato l'ultima lettura in aula a Palazzo Madama, con una maggioranza trasversale, il ddl per la riforma costituzionale che porta la firma del ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi e che contiene peraltro importanti novità su amnistia e indulto, i due provvedimenti straordinari di clemenza generale ad efficacia retroattiva auspicati da Papa Francesco in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia.
Ddl Boschi varato a Palazzo Madama, Renzi: 'Giornata storica'
Adesso toccherà all'aula di Montecitorio, a partire dal prossimo 12 aprile, esprimere l'ultimo voto e poi ci sarà il referendum governativo.
Il ddl riforme, varato al Senato con 180 voti a favore, 122 i voti contrari, è sempre più vicino al traguardo dopo mesi di scontri e polemiche. Quello di Palazzo Madama era il voto più difficile vista la maggioranza risicata su cui può contare il Governo Renzi, mentre a Montecitorio non dovrebbero esserci problemi. Al Senato, infatti, la maggioranza non avrebbe raggiunto il quorum necessario di 161 voti, sono stati indispensabili i voti dei 17 senatori che fanno del gruppo parlamentare Ala guidato da Denis Verdini e hanno votato a favore anche due parlamentari di Forza Italia di Silvio Berlusconi nonché 3 voti del gruppo Fare!, il nuovo movimento politico fondato e guidato dal sindaco di Verona Flavio Tosi.
Riforme costituzionali, importanti novità anche su amnistia e indulto
Di "una giornata storica per l'Italia" ha parlato oggi il presidente del Consiglio Matteo Renzi arrivato a sorpresa in aula a Palazzo Madama per la replica dopo la discussione generale al posto del ministro Boschi che ha ringraziato per il lavoro svolto in questi mesi.
Finisce così l'era del bicameralismo paritario, il rapporto fiduciario del Parlamento con il Governo così come il controllo del suo operato e la funzione di indirizzo politico saranno attribuite soltanto alla Camera, che sarà composta sempre da 630 componenti. Tra le novità contenute nel ddl riforme anche quelle sulle leggi di amnistia e indulto il cui iter per l'approvazione, teoricamente, dovrebbe essere più semplice visto che diventeranno di competenza monocamerale. Non saranno più i due rami del Parlamento a dover legiferare sui provvedimenti di clemenza generale ma soltanto la Camera.