Una news imprevista caratterizza la politica italiana e l'Unione Europea in questi giorni. Le dichiarazioni di Junker contro l'Italia e il governo Renzi hanno svegliato il premier italiano da una politica europea e anche nazionale, finora un poco diverse dai proclami del Renzi rottamatore che fu. Lo Stil Novo di Renzi, che portò l'ex sindaco di Firenze a Presidente del Consiglio, suscitando una fiducia trasversale, tante speranze di un rinnovamento della politica e dell'Italia, nonostante diverse riforme, appare annacquato, mistificatorio e i consensi sono al minimo storico.

L'Europa contro l'Italia

Renzi in politica interna non ha innestato alcuna rivoluzione necessaria. Si è circondato di una nuova classe dirigente politica, neodemocristiana, politichese, giovane inesperta, inetta. Non ultimo quel che il PD di Renzi continua a dichiarare, presunte riforme storiche, non necessariamente tutte negative, riprese economiche immaginarie, sembrano sempre più dissociate dal Reale. La crisi epocale legata anche all'immigrazione indiscriminata e al terrorismo isislamico, sembrano un suicidio politico per il governo Renzi, arroccato su posizioni buoniste e un ponzio pilatismo interventista flagranti. L'Italia dopo Renzi resta in caduta libera, con ombre inquietanti per la futura sicurezza..

Anche in Europa, Renzi non ha inaugurato quella Nuova Europa dei popoli necessaria, come pure a suo tempo sbandierato. Tuttavia l'attuale attacco dell'Unione Europea a Renzi e all'Italia, accusato di minarne persino la stabilità e credibilità, è ancora più mistificante e non negoziabile. Se l'Italia di Renzi è quasi in un buco nero, l'Unione Europea si rivela davvero Neuropa, una dittatura orwelliana, è già oltre l'orizzonte degli eventi.

Lasciano perplesse anche le preoccupazioni espresse da Mattarella o altri commentatori autorevoli: sembrano più scossi dalla polemica che dall'ennesima grave umiliazione che l'Unione Europea, Junker e la Germania hanno inflitto all'Italia. Renzi, semmai ha ritrovato, rispondendo duramente, qualche bagliore del rottamatore di un tempo: fosse non solo un episodio, minerebbe concretamente l'Unione Europea in coma terminale, con clamorose e rapide svolte politiche, promuovendo nuovi scenari nazionali e geopolitici.

Aut Aut per l'Italia e l'Unione Europea

Il premier dovrebbe cambiare rotta sulla questione immigrati da un lato, ascoltando la protesta diffusa degli italiani e le legittime opposizioni; e in politica estera, cogliere l'occasione della guerra in corso della Francia e di certa coalizione internazionale anomala, non ufficialmente dichiarata (Putin, la Russia incluse) contro l'Isis, associandosi in qualche formula militare concreta, per seminare proprio con la Francia e gli altri popoli mediterranei (Spagna,Grecia) più la Gran Bretagna, l'Austria e altre nazioni europee sempre più scettiche sull'attuale Neuropa filo germanica, nuovi orizzonti radicali, per una Nuova Europa dei popoli, mettendo la Germania con le spalle al muro.

Un aut aut e sarebbe finalmente Grande Politica. Fantapolitica probabilmente, ma la storia è imprevedibile. In ogni caso o il Premier cambia rotta in queste due bivi storici della politica nazionale e internazionale o l'oscurantismo incombente colpirà sia Renzi sia l'Italia: l'Unione Europea stessa.... destinata naturalmente a autocollassare, con possibili e inquietanti deflagrazioni belliche impreviste tipo le guerre nell'ex Jugoslavia (Isis inclusa).