Nulla di fatto neanche questa settimana in commissione Giustizia al Senato nell'ambito dell'esame dei quattro ddl per amnistia e indulto che dovrebbero confluire prima o poi in un testo unificato che dovrebbe essere redatto dai senatori Falanga e Ginetti. I ddl per la concessione dei provvedimenti di clemenza generale ad efficacia retroattiva restano comunque nel calendario dei lavori anche per la prossima settimana parlamentare che va dal 22 al 26 febbraio secondo quanto emerge dalla convocazione ufficiale pubblicata sul sito del Senato.
Indulto e amnistia, ddl a Palazzo Madama: sarà il 2016 l'anno della svolta?
Intanto, l'ex presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, il senatore Francesco Nitto Palma (Forza Italia) in merito allo svolgimento dei lavori, ha criticato il comportamento del neo presidente Nino D'Ascola di Area popolare (Ncd-Udc) rispetto all'apertura delle sedute condizionate dal ritardo dei senatori. Il senatore Palma ha invitato dunque il presidente D'Ascola, per il futuro, a non aspettare più l'arrivo tardivo dei vari parlamentari che non risultano presenti in maniera puntuale all'orario di inizio previsto per i lavori e ha suggerito di verificare, quanto previsto dal regolamento, la presenza del numero legale nell'orario di convocazione fissato per l'apertura della seduta.
Palma ha sottolineato di ritenere una mancanza di rispetto abbastanza grave il ritardo di venti minuti con il quale alcuni membri della commissione si sono presentati all'ultima seduta di questa settimana. Si è detto comunque d'accordo il presidente D'Ascola che ha preso atto della richiesta giudicandolo del tutto comprensibile.
Orlando: il Presidente Mattarella alla chiusura degli stati generali sulle carceri
E mentre si resta ancora in attesa di capire quale sarà il destino dei quattro ddl per amnistia e indulto la cui approvazione è fortemente auspicata da Papa Francesco in occasione dell'anno giubilare straordinario e misericordioso, a proposito di carceri, il ministro della Giustizia Andrea Orlando (Pd) ha annunciato oggi che gli stati generali dell'esecuzione penale si concluderanno "nel prossimo mese di aprile - ha detto- con un evento alla presenza del presidente della Repubblica" Sergio Mattarella.
"L'obiettivo ultimo - ha ribadito oggi il guardasigilli durante un convegno al Csm dedicato alla formazione dei magistrati - è una più ampia mobilitazione possibile della coscienza civile del Paese sul fronte - ha proseguito - di una percezione collettiva della pena e del carcere come strumenti di rieducazione e riparazione - ha sottolineato il ministro Orlando - e non di una mera retribuzione punitiva".