Il Partito Democratico, incassata la fiducia al Senato sul ddl sulle unioni civili ed in attesa di quella alla Camera, si è messo al lavoro per elaborare un disegno di legge da sottoporre al voto del Parlamento, che normi e ridisciplini l'intero settore delle adozioni in Italia.
La Boschi su unioni civili, adozioni e step-child
Il ministro delle riforme,Maria Elena Boschi, ha rilasciato oggi a "Repubblica" un'intervista in merito all'approvazione al Senato delle unioni civili e al prossimo scalino da superare, ovvero il nodo delle adozioni.
Dopo aver sottolineato la necessità dei voti di Ala e dei verdiniani, la Boschi si è espressa sulle critiche piovute dalla minoranza interna del Partito Democratico, che ha chiesto un congresso anticipato: "La minoranza smetta di lamentarsi, il congresso del PD è fissato per il 2017 e si terrà quindi nel 2017".
Il ministro ha ricordato l'emozione provata nel firmare il ddl sulle unioni civili: "ho percepito un impegno personale" ha sottolineato, "quando sono stata avvertita che sarebbe venuto meno l'appoggio del Movimento 5 Stelle, a 5 minuti dalla votazione, lì ho avuto paura".
Ora la necessità si sposta sul punto che il Governo ha preferito mettere in secondo piano, pur di non rischiare di far saltare le unioni civili, ovvero le adozioni e la questione stepchild adoption. La Boschi ha ribadito l'impegno del PD nel redigere un testo "complesso, che non riguarda soltanto le adozioni per le coppie gay. L'intero impianto delle adozioni deve essere rivisto, semplificato".L'unico punto di riferimento deve essere, per la Boschi, la tutela dei bambini.
Debora Serracchiani interviene sul ddl adozioni
Il vice segretario de Partito Democratico, nonché governatrice del Friuli-Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante una lezione tenuta alla scuola di formazione politica del PD, in merito alleunioni civili e al ddl sulle adozioni. "Sulle unioni civili, anche dal punto di vista culturale, c'è stato un enorme passo in avanti.
Tuttavia siamo consapevoli del fatto che sia solo il primo passo, siamo ancora indietro su ciò che ci chiede l'Europa, ovvero dotare i minori, tutti, degli stessi diritti. La prossima settimana partiremo con il discorso relativo alle adozioni e, sia chiaro,- ha tenuto a sottolineare la Serracchiani - adozioni per tutti, indiscriminatamente".
Per il vice segretario PD sarebbe riduttivo rivolgere le attenzioni del Governo e del Parlamento esclusivamente all'economia, al lavoro e alla crescita. L'Italia ha "il dovere morale di preoccuparsi dello sviluppo morale del Paese" e questo può avvenire solo mediante "l'allargamento dei diritti sociali". Il ruolo fondamentale è quello della politica, ha chiosato.
Chi voterà il ddl sulle adozioni?
Tutti bei discorsi quelli sulle adozioni per coppie etero, coppie gay, single, e via discorrendo. Il problema cruciale, oltre al contenuto del ddl, sarà la votazione in aula. Come si può pensare che chi ha osteggiato il ddl Cirinnà per il solo contenuto dell'articolo 5 sulla stepchild, voti dopo dieci giorni una legge che ridisciplini l'intero comparto delle adozioni, contenente la stepchild stessa?
Non è immaginabile che i vari Alfano, Formigoni, Sacconi, Gasparri, Romani, Giovanardi ed i catto-dem, vadano a votare una legge che inserisca nel nostro ordinamento la causa delle loro battaglie recenti sul ddl Cirinnà.
Non losi vuole ammettere, si cerca di far passare questo dato di fatto in secondo piano, ma numeri alla mano, al Senato il ddl sulle adozioni potrà passare solamente se i senatori del M5S si diranno favorevoli. Lecito, oggi più che mai, dubitarne. Non perchè il M5S sia composto da persone inaffidabili, ma perché il suo principale obiettivo sembra essere quello di mettere in difficoltà PD e governo, che ha avuto le sue enormi colpe sul ddl Cirinnà. La storia offre sempre una seconda occasione: starà al Governo e al partito di Grillo far ricredere gli elettori.