A testimoniare quanto malcontento ed incertezza ci sia nell'elettorato statunitense, i risultati delle primarie in New Hampshire premiamo Bernie Sanders sul fronte Democratico e Donald Trump tra i candidati Repubblicani. Vincono dunque il politico più a sinistra tra quelli in corsa per la successione di Barack Obama ed il conservatore più estremista. Il risultato esprime l'opposto rispetto a quanto accaduto lo scorso 1 febbraio in Iowa, quando a primeggiare erano stati Hillary Clinton e Ted Cruz.

Piccolo ma importante

Con una popolazione di poco superiore ad 1 milione e 300 mila anime, il New Hampshire è tra gli Stati meno abitati della federazione a stelle e strisce.

Eppure nella scelta ai candidati per le Presidenziali è sempre stato considerato uno snodo fondamentale, per la capacità di "premiare" quasi sempre politici in grado di ottenere consensi al di là della base di partito. Se Hillary Clinton resta la grande favorita per la corsa alla Casa Bianca tra i candidati Democratici, dobbiamo considerare a questo punto Sanders come un avversario realmente insidioso. In Iowa la ex first lady aveva vinto per una manciata di preferenze, in New Hampshire ha dovuto mordere il freno. Sanders ha infatti ottenuto il 60 per cento dei consensi, Hillary Clinton si è fermata al 39, un successo netto così come sensibile è stata l'affermazione di Donald Trump sull'altro fronte, 35 per cento contro il 16 per cento del governatore dell'Ohio, John Kasich, ed il 12 per cento del senatore Ted Cruz.

Il risultato nello Iowa

Lo scorso 1 febbraio Ted Cruz era stato il candidato repubblicano più votato nello Stato dell'Iowa, con il 28 per cento dei consensi davanti al 25 per cento di Trump che aveva superato Marco Rubio di appena un punto percentuale. Tra i Democratici il testa a testa tra Hillary Clinton e Bernie Sanders si era risolto per un soffio in favore della prima, 49,8 per cento contro 49,6.

Quanto accaduto in New Hampshire potrebbe ora avvicinare Michael Bloomberg ad una storica candidatura da indipendente. Il miliardario ed ex sindaco di New York ha dichiarato che avrebbe sciolto la sua riserva "dopo le indicazioni degli elettori delle primarie". La sua intenzione era quella di correre per la Casa Bianca nel caso in cui Sanders fosse stato il candidato espresso dall'elettorato democratico e soprattutto Trump avesse confermato i risultati dei sondaggi che lo davano in testa tra gli esponenti Repubblicani.

Il 20 febbraio si vota in Carolina del Sud

Sarà la Carolina del Sud il prossimo Stato chiamato al voto per le primarie, il 20 febbraio. Seguiranno i caucus chiusi del Nevada il 23 febbraio e poi un vero e proprio election day fissato all'1 marzo, quando ad esprimersi per le primarie saranno chiamati gli elettori di 14 stati (Alabama, Alaska, Arkansas, Colorado, Georgia, Massachusetts, Minnesota, Dakota del Nord, Oklahoma, Tennesse, Texas, Vermont, Virginia e Wyoming).