Ieri sera, martedì’ 29 marzo, si sono confrontati i tre candidati repubblicani alle primarie in corso negli USA. Il vincitore sfiderà, poi, il candidato democratico nell’elezioni presidenziali previste l’8 novembre. Il confronto è avvenuto attraverso un dibattito organizzato dall’emittente televisiva Cnn. Ted Cruz, Donald Trump e John Kasich sono stati intervistati da Anderson Cooper in vista del voto in Wisconsin del prossimo 5 aprile. Il primo a parlare è stato Ted Cruz. Il governatore del Texas, apparso molto convinto dei propri mezzi e di poter vincere le presidenziali, ha affrontato diversi temi.

In primis, la questione del terrorismo e dell’Isis. Per Cruz, come per tutti i repubblicani, non vi è altra soluzione che bombardare i loro insediamenti e sconfiggerli militarmente. L’atro tema caldo è stato quello della droga. Cruz ha visto, infatti, morire sua sorella per overdose. Passiamo, ora, all'intervento di DonaldTrump.

Trump perde consensi e minaccia di non appoggiare gli altri candidati

Donald Trump ha preso la parola subito dopo Cruz. Più che portare avanti un vero e proprio dibattito il multimiliardario, famoso per il suo fervore razzista e omofobo, ha dovuto difendersi da un serie di accuse. Per primo, quelle rivolte al suo manager Corey Lewandowsky, accusato di aver strattonato una giornalista, poi quella di aver insultato e offeso la moglie di Cruz su Twitter.

Solo dopo, Trump ha potuto ribadire la sua agenda, soffermandosi sulla questione della Sicurezza. Infine, senza farsi scrupoli ha ribadito un chiaro concetto: “se non vinco le primarie, non appoggerò nessun altro repubblicano”. Non potevamo che aspettarci una risposta del genere da un uomo che si muove da solo all’interno del partito repubblicano e che, nei mesi passati, ci ha abituati ad esternazioni di ogni genere.

Nel frattempo, però, i sondaggi sembrano dare ragione a Cruz. Donald Trump sembra perdere consensi. Secondo Huffington Post, ben il 63% degli americani non sarebbe soddisfatto di una vittoria dell’industriale newyorkese. Considerando, poi, che mancano ancora 17 Stati alla fine delle primarie, la strada per Donald Trump potrebbe complicarsi. Non ci resta, dunque, che aspettare il voto in Wisconsin del prossimo 5 aprile.