Il piano di riarmo europeo, annunciato dalla Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, è al centro del dibattito politico. Nelle scorse ore è arrivato l'attacco del Pd per bocca della capogruppo alla Camera Chiara Braga, che accusa il governo di non avere una posizione chiara sul tema del riarmo europeo. Invita poi Meloni a chiarire qual è la posizione del governo sull'Ucraina e attacca il governo anche sul caso Paragon.
L'attacco di Braga a Giorgia Meloni
La capogruppo del Partito Democratico alla Camera Chiara Braga, in un'intervista a Fanpage, ha toccato i temi più urgenti dell'attuale agenda Politica, concentrandosi in particolar modo sulle posizioni ambigue del governo sul piano di riarmo europeo proposto da Von Der Leyen.
Braga punta il dito contro due tendenze attuali all'interno del governo Meloni: da un lato l'attendismo e la prudenza della premier, la quale non ha preso ancora una posizione forte sulla proposta del riarmo europeo, dall'altro la contrarietà netta della Lega di Matteo Salvini. Per questo motivo la deputata chiede maggiore chiarezza su quale sia la posizione del governo anche dopo la sospensione dell'invio delle armi americane all'Ucraina.
'La maggioranza è spaccata'
Le recenti posizioni assunte da Salvini, nettamente a favore dell'amministrazione Trump, oltre che stonare con la linea del governo e dell'altro alleato Forza Italia, rischiano secondo Braga di indebolire il Paese a livello internazionale.
"La maggioranza è spaccata su un tema fondamentale", afferma ai microfoni di Fanpage.
Da qui l'invito diretto a Meloni: "Deve chiarire una volta per tutte la posizione del governo sul sostegno all'Ucraina". Invita poi la premier a portare l'Italia ad essere protagonista insieme all'Europa sul tavolo della pace che porterà alla ricostruzione dell'Ucraina.
"L'ambiguità e le divisioni indeboliscono il nostro Paese".
Il riarmo e il caso Paragon
Sul tema del riarmo europeo la capogruppo ribadisce la posizione del Partito Democratico, contrario al piano Von Der Leyen che prevede lo stanziamento fino a 800 miliardi di europeo per rafforzare la difesa degli stati europei. Si tratta in sostanza di "un piano di riarmo dei singoli paesi membri" e non sarebbe invece un piano di "difesa comune" a livello europeo.
E poi interviene anche sul caso Paragon, divenuto di pubblico dominico alcune settimane fa. La vicenda è ancora oggetto di scontro a livello politico: il possibile impiego di software di sorveglianza da usare verso attivisti e giornalisti è un tema che arrivato anche al Parlamento Europeo.
Infine Braga punta il dito contro il governo per non aver fatto sufficiente chiarezza con le successive ricostruzioni fantasiose per coprire questo caso. "Questo è molto grave perché avviene nei confronti di giornalisti, direttori di giornale, reporter, attivisti".