Sorpresa in South Carolina. Questo è il miglior titolo per le primarie svoltesi nel quarantesimo stato federale degli Usa. Il risultato sorprendente porta la firma di Donald Trump, che porta a casa la sfida con oltre il 30% delle preferenze. Il ciclonico magnate pone la sua firma anche sullo Stato della Carolina del sud, dopo aver impresso a fuoco il suo nome sul New Hampshire. Trump si candida quindi definitivamente come front-leader del partito repubblicano per le prossime presidenziali Usa.
Trump vince anche dopo lo scontro con Papa Francesco
Trump vince, stravince le primarie repubblicane in South Carolina. Si è imposto sugli altri candidati con il 33% dei consensi. Ha ribadito "Il muro anti-immigrazione ci sarà, e sarà ancora più alto. Mi prenderò anche i voti di Bush". Il miliardario riesce, con le sue ormai conclamate sparate, a parlare alla pancia dell'elettorato repubblicano. Si scaglia in un'ennesima invettiva contro i musulmani, dicendo che "il generale Usa John Pershing li ha fermati sparandogli sangue di maiale". Non sembrano aver scalfito la sua autostima e tantomeno il suo linguaggio colorito le recenti polemiche con Papa Francesco, che aveva definito Trump "non cristiano", in quanto voleva "costruire muri e non ponti".
Non si è fatta attendere la replica del magnate, che ha definito il Papa "un bravo ragazzo".
Jeb Bush si ritira dalla corsa
Si interrompe la dinastia Bush alla Casa Bianca, dopo che Jeb, a seguito della sconfitta in South Carolina, ha deciso di interrompere la sua corsa alla nomination repubblicana. Il "fratello mite" di George Bush ha ottenuto solamente il 10% dei consensi, esiguo risultato che potrebbe ora suggerire di far confluire i voti dell'ex governatore della Florida sul candidato Marco Rubio, che a sua volta ha battuto Ted Cruz.
Rubio resta l'unica carta a disposizione dei repubblicani per contrastare Donald Trump, inviso alla maggioranza della base del partito.
Boccata d'ossigeno per Hillary
Le primarie democratiche in Nevada hanno offerto ad Hillary Clinton una boccata d'ossigeno, scacciando i fantasmi di quanto accaduto nel 2008. L'ex first lady ha confermato la sua leadership, ottenendo il 52,7% dei voti, a discapito del 47,2 ottenuto da Bernie Sanders. L'impressione è che tra i democratici, la sfida potrebbe ancora rivelare sorprese, data l'esigua differenza di voti ed i recenti exploit del candidato "a sinistra" di Hillary Clinton, Sanders.