Mentre l'Italia è oggi in festa per ricordare ilGiorno della Liberazione e la fine del delirio Nazi-fascista, a pochi passi da lei un'altra nazione sembra aver già dimenticato uno dei periodi più bui della storia dell'uomo e sembra ne voglia ricalcare alcuni degli ideali più estremi: la xenofobia.
L'Austria, su cui di recente tutta l'Europa aveva rivolto lo sguardo per l'avvio del progetto di costruzione della barriera anti-migranti sul Brennero, oggi torna a far parlare di sé; nella nazione austriaca sono ancora in corso le elezioni presidenziali e al momento ha ricevuto massimo sostegnoNorbert Hofer, il candidato dell'estrema destra delPartito della Libertà.Ricordiamo che nel suddetto partito militò ancheJörg Haider(1950 - 2008), sostenitore degli ideali politici ed economici di Adolf Hitler e membro - nel 1929 - del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, nonché ex Presidente del partito che ad oggi sembra essere il favorito come precedentemente riportato.
Vincita che riflette le preoccupazioni per la crisi dei migranti
A giustificare un cambio di volontà così radicale nell'elettorato austriaco c'è principalmente la questione deimigranti, le cui percentuali di arrivo tendono a crescere proporzionalmente giorno dopo giorno, ma senza mai incontrare un'univocità di interventi da parte di quei paesi chiamati a gestire l'accoglienza degli stessi.L'Europa, che ora più che mai dovrebbe mostrarsi unita su questo fronte,continua a rivelareuna divergenza di intenti e una assoluta assenza di coordinazioni tra le varie parti che la compongono; ogni nazione agisce per proprio conto, chiudendo le porte non solo agli stranieri, ma anche e soprattutto al dialogo.
"Abbiamo scritto la storia, oggi inizia una nuova era Politica"Questi i toni pieni di orgoglio ed entusiasmo del leaderHeinz-Christian Strache per i risultati del Partito della libertà, largamente condivisi da altri rappresentati dell'Estrema destra Europea tra i quali figurano Salvini,Le Pen eWilders.La tensione è alta e Bruxelles ha richiesto chiarimenti alla capitale austriaca: le ripercussioni sull'Europa, con un muro fissato al Brennero, potrebbero essere non solo economiche, ma soprattutto simboliche.