Dopo aver superato il primo ostacolo, ossia il quorum sul quesito referendario del 17 Aprile, e dopo aver ottenuto, stando alle parole del "premier", non una vittoria, ma un risultato a discapito di un tentativo di "strumentalizzazione" del voto, il Governo, si appresta, nelle prossime ore, a sottoporsi al voto di "sfiducia". Continua cosi, la corsa dell'esecutivo, contornata da alti e bassi politici.Alle 16.30 quindi, Renzisarà sottopostoal vaglio del Senato, su una mozione di sfiducia proposta dalle opposizioni, con in testa il movimento 5 stelle, riguardante la vicenda e l'inchiesta del petrolio in Basilicata e le dimissioni del ministro Guidi (coinvolto nell'inchiesta).
Beppe Grillo tuona dal suo Blog
Intanto, dal famoso blog del movimento 5 stelle, Beppe Grillo lancia la sfida al grido di "sfiduciamoli". Sfiducia che stando alle parole del leader del "non partito", metterebbele basi per tornare a parlare di "cittadini" e non dilobby. Il messaggio lanciato dal social network Twitter fa il giro del web e si legge ancora di un voto di sfiducia contro "il governo dei banchieri e dei petrolieri". Governo che stando ai "grillini" si interesserebbe solo agli amici, agli interessi delle suddette lobby e ai propri parenti.
La maggioranza di Governo non sembra impensierita
Dalla maggioranza, contestualmente, si respira un'atmosfera di serenità e di tranquillità e il passaggio in questione non preoccupa, data anche la consapevolezza dei propri numeri e dall'appoggio dell'ultima ora dei verdiniani.
Appoggio che tuttavia non dovrebbe essere determinante per un governo conscio dei propri numeri.Matteo Renzi ironizza dicendo di esser ormai abituato alle mozioni di sfiducia, ricevendole una ogni 15 - 30 giorni quando gli attori cominciano a stancarsi. Aldilà delle reazioni, restano tuttavia chiare le indicazioni arrivate dalle ultime vicende ed infatti, a detta dello stesso premier tutti i tentativi di "spallata" oltre a non impensierire l'esecutivo, riscuotono effetto contrario rafforzandolo. Intanto dopo il voto sulla mozione di sfiducia, il premier e il governo iniziano a focalizzare l'attenzione sulla sfida principale: il referendum costituzionale di Ottobre.