La protesta dei lavoratori francesi di numerosi settori non si ferma: nella settimana appena cominciata si prevedono enormi disagi soprattutto per chi dovrà viaggiare. Sia per chi necessita di carburante (solo 2 delle 8 raffinerie presenti sul territorio nazionale lavorano regolarmente), sia per chi deve muoversi in treno o in aereo. Al momento le uniche raffinerie operative sono quelle di Fos-sur-Mer (nei pressi di Marsiglia) e quella di Port Jerome Gravenchon, nella zona nord-ovest di Parigi.

Lotta sindacati-governo

Intanto è braccio di ferro tra la Confindustria francese e i sindacalisti.

Il Presidente Pierre Gattaz ha dichiarato che i sindacalisti si stanno comportando da ‘terroristi’ e ‘delinquenti’. Sebastian Varagnol, delegato sindacale per la raffineria di Lavéra ha dichiarato: “La protesta non si ferma finché il Governo non ci ascolterà e finché non ritirerà il progetto di riforma del lavoro. C’è bisogno di riforme che vadano incontro alle esigenze delle aziende e dei lavoratori francesi”.

Trasporti: una settimana da incubo

Come detto, questa settimana sarà difficile per quanti dovranno muoversi con i mezzi pubblici. La situazione non è destinata a variare di molto, almeno fino al 14 giugno, quando è prevista una nuova giornata di mobilitazione generale contro la ‘Loi Travail’, la legge sul lavoro molto simile al Jobs Act italiano.

Questa sera comincia uno ‘sciopero illimitato’ dei macchinisti della SNCF, compagnia ferroviaria. Da giovedì potrebbe iniziare anche lo sciopero della RATP, la municipalizzata parigina del trasporto pubblico. Se lo sciopero dovesse essere confermato, c’è il rischio che bus e metrò nella capitale francese si fermino del tutto, con enormi disagi per pendolari e turisti.

Infine, anche il trasporto aereo francese potrebbe fermarsi in settimana: tutti i sindacati dell’aviazione civile hanno indetto uno sciopero che inizierà venerdì e finirà domenica. Non è arrivata ancora la conferma: si deciderà tutto nella riunione prevista per domani. In conclusione, i lavoratori francesi di moltissimi settori sono uniti nella protesta e stanno creando disagi, ma al contempo il governo non sembra intenzionato a tornare indietro sulla riforma del lavoro. In tutto ciò, il 10 giugno si terrà la cerimonia inaugurale degli Europei di calcio.