Forse siamo giunti al traguardo e anche l'Italia potrà far parte di quelle nazioni che già da tempo sono riuscite a legalizzare l'utilizzo di droghe leggere quali marijuana e hashish, sostanze psicotrope estratte dalla cannabis. Il 25 luglio 2016 potrebbe essere il giorno che verrà ricordato, perché scritto sui libri di storia, come quello che ha permesso la legalizzazione della cannabis fino ad oggi vietata in ogni suo più piccolo prodotto. Questo giorno è stato scelto precedentemente per presentare in Parlamento il discusso tema della 'legalizzazione cannabis', portata da una proposta di legge comune proveniente da schieramenti multipli e coordinata da Benedetto Della Vedova, che propone al Parlamento di emanare una riforma radicale che preveda il suo utilizzo regolato da nuove riforme di legge.

Cosa cambia con la sua legalizzazione

Il vantaggio che avrebbe la riforma sulla legalizzazione della cannabis, potrebbe far cessare l'uso indiscriminato e inconsapevole della stessa sui piccoli utilizzatori (i ragazzini), convinti di seguire con il suo utilizzo, un processo di maturazione che porta a farsi considerare finalmente uomini. Legalizzare le droghe cambierebbe tutto, a partire dall'informazione più attenta e mirata sulle qualità e proprietà benefiche del suo consumo, a cui s'aggiungerebbe un vero e proprio vademecum d'uso come il 'bugiardino' che si trova in ogni confezione medicinale. Tutto questo mirato anche alla diminuzione del suo utilizzo, precedentemente dichiarato illegale, proprio perché non sarebbe più un reato; senza contare il grande beneficio che verrebbe portato dal decreto legge alle casse dello Stato italiano, che finalmente potrebbe rimpinguare le sue risorse strappandole dal giro della criminalità organizzata.

La proposta di legge parlamentare

Questa proposta di legge prevede delle tematiche multiple e delle regole che andiamo a elencare:

  • Possesso: sarà permesso nella propria abitazione in piccole quantità ancora da stabilire (fra i 5 e i 15 grammi), ma solo a maggiorenni e per uso ricreativo.
  • Autocoltivazione: per questa non necessitano permessi ma solo la comunicazione di possedere un massimo di 5 piantine di cannabis (di sesso femminile), coltivate in casa, all'Ufficio regionale dei Monopoli.
  • Cannabis social club: i residenti in Italia possono creare delle piccole società senza scopo di lucro, prendendo a modello il 'Social Club di Barcellona', che promuove produzione e consumopersonaleesclusivamente tra soci.
  • Vendita: si può coltivarla, trattarla e venderla esclusivamente a negozi registrati presso il Monopolio di Stato, ma resta illegale l'importo e la suaesportazione.
  • Autocoltivazione medico curativa: possibile a scopi terapeutici e per la preparazione medicale a cui s'aggiunge un'iter di semplificazione mirata alla consegna dei farmaci contenenti cannabis, alla loro prescrizione o dispensazione.
  • Luoghi pubblici: si potrà fumare la cannabis esclusivamente in locali adibiti. Tassativamente proibito l'utilizzo di hashish e marijuana negli spazi aperti al pubblico, in luoghi frequentati, pubblici, privati e sul posto di lavoro.
  • Guadagni conseguenti alla legalizzazione: gli introiti che entreranno nelle casse dello Stato grazie all'utilizzo di cannabis, andranno per il 5% annuo, a finanziare la lotta contro le droghe.
  • Guida e cannabis: Ovviamente legalizzare la cannabis non esclude le responsabilità sul suo utilizzo in caso di guida o eventi causati da alterazione psico-fisica.