Oggi si festeggia San Ciriaco di Roma, diacono e martire della Chiesa ricordato per la sua opera di conversione al Cristianesimo e per le numerose guarigioni di infermi. In Irpinia, terra di santi e devoti, la data è ricordata soprattutto per l’onomastico di Ciriaco De Mita, politico italiano originario di Nusco.

Villa De Mita e le vignette di Forattini

In occasione della ricorrenza e in compagnia del giovane esponente Udc, Roberto Caruso, siamo andati a far visita allo storico Segretario dellaDemocrazia Cristiana.

Nel giardino della villetta bianca immersa nel verde dell'Irpinia, una fila paziente di amici e sodali aspetta il proprio turno con in mano un dono.

Torrone di Grottaminarda, vino di Taurasi, liquore di Benevento, mozzarella di Aversa; ognuno dei presenti stringe tra le mani un’eccellenza del proprio territorio così da rinsaldare i legami con le diverse comunità di origine e rimetterle al centro dell’interesse del politico italiano dalle radici irpine. Nelle immagini della breve visita nel tempio del potere i volti che affollano la sala d’aspetto si confondono tra le foto e gigantografie delle pareti narranti (vedi galleria).Nel salottino dei ricordi sono conservate e incorniciate molte vignette di Forattini, alcune davvero irriverenti. Una, in particolare, raffigura l’on. De Mita nel completino biancoverde dell’U.S. Avellino.

Da uomo del Sud, legato alle tradizioni, il Presidente con volto cordiale e radioso ringrazia e fa gli onori di casa; seduto nel suo studiolo riceve e stringe la mano a tutti.

Sul tavolo affollato di lettere e libri compare l’ultimo di Michael Gorbaciov, 'Il nuovo muro'. Al'interno della villa tutto si svolge in silenzio e secondo un ordine preciso. La signora Annamaria seguita dal cagnolino Brunello sorveglia la sala e dirige i lavori in cucina dove nulla viene lasciato al caso nell'allestimento del pranzo in onore del festeggiato.

Scalfari e l’aneddoto di Pansa

Scalfari, Bersani, Cacciari e non solo. Lunghissimo sarebbe l’elenco dei nomi di famosi giornalisti, politici e intellettuali della Prima e Seconda Repubblica che hanno varcato il cancello di villa De Mita."Tutti sono venuti a Nusco -ci confida un amico d’infanzia del Presidente- solo Andreotti non è mai stato qui”.

Numerosi e leggendari anche gli aneddoti legati alla dimora nuscana. Uno su tutti quello narrato dalla penna di Gianpaolo Pansa che ricorda la visita del fondatore di Repubblica.

“Era il settembre 1983 -racconta Pansa- Ciriaco guidava la Dc da poco più di un anno ed Eugenio aveva accettato l’invito per un pranzo a casa De Mita. Arrivò a Nusco in auto, con Clemente Mastella, il capo ufficio stampa del partito. E venne accolto come un parente dall'intera tribù demitiana. Irrobustita da un battaglione di vicini di casa, clienti, simpatizzanti, gente del paese. Non era un incontro politico, infatti in quell'occasione si mangiò, si bevve e si chiacchierò alla buona. Il pranzo ebbe un seguito anch'esso memorabile.

Al momento di ripartire, De Mita ordinò a qualche famiglia di fornire a Scalfari i viveri per il ritorno a Roma. Nel bagagliaio dell’auto vennero stipati forme di cacio, capocolli, provole, dolci di mandorle e miele, bottiglie di vino e di olio, con un corredo potente di altri generi alimentari. Come se si dovesse fronteggiare di lì a poco un lungo assedio scrisse poi Scalfari in La sera andavamo in via Veneto”.