In un'intervista esclusiva alla Rai, il presidente della Turchia Erdogan ha utilizzato dure parole contro l'europa e il ministro Mogherini per non essere intervenuta in suo aiuto durante il tentativo di presa del potere da parte dell'esercito. Il presidente ha denunciato come l'Europa sia intervenuta solo a parole, durante e dopo il golpe, senza alcun aiuto materiale alla sua persona e al suo governo. Alle domande incalzanti della giornalista su epurazioni e torture che dilagano a macchia d'olio in territorio turco, Erdogan ha risposto che i fautori del golpe costituiscono una vera e propria società parallela, paragonabile alla nostra P2, che innerva intere componenti professionali.

In riguardo alla possibilità di reintroduzione della pena di morte, il presidente turco non nega la possibilità che ciò avvenga, sostiene anzi che la maggior parte della popolazione sarebbe favorevole a ciò. Pertanto se il parlamento votasse per la reintroduzione, nessun Paese estero potrebbe impedirla.

Erdogan contro l'Italia

Nella fase finale dell'intervista, il presidente turco utilizza parole aspre contro l'Italia, paese in cui è in corso un processo contro il figlio da parte dei giudici del tribunale di Bologna. Erdogan ha sottolineato come il figlio debba finire il proprio dottorato, ma se rientrasse nel nostro Paese sarebbe soggetto ad arresto. Il presidente ha incalzato i giudici italiani, perché si occupino di "veri processi" come quelli alla mafia e lascino in pace il figlio.

L'intervista si è conclusa con la minaccia di stralciare gliaccordi sul rimpatrio dei migranti, nel caso in cui l'Europa continui a non approvare i visti turchi.

La risposta del primo ministro Renzi

Renzi ha risposto con fermezza al presidente turco Erdogan, ribadendo il proprio appoggio ai giudici italiani che rispettano la costituzione, così come è consueto in uno stato di diritto.

Forse è proprio Erdogan a non ricordare quali leggi fanno capo ad uno stato costituzionale e democratico. Lo stesso appoggio è stato offerto al ministro Mogherini che si è recata più volte in Turchia e si è espressa fin da subito contro il tentativo di golpe. Questo però non giustifica le vessazioni e torture inflitte ai presunti colpevoli.