Lo scorso 23 giugno a Cuba è stato firmato un accordo storico, la fine delle ostilità tra governo colombiano e guerriglieri delleFARC (Forze Armate Rivoluzionarie della colombia). Un conflitto durato più di mezzo secolo che ha provocato centinaia di migliaia di morti. La corte costituzionale colombiana ha approvato lo svolgimento di un plebiscito per ratificare gli accordi e milioni di persone saranno chiamati alle urne probabilmente entro la fine dell'anno. I colombiani dovranno decidere se accettare il documento firmato a l'Avana dal presidente Santos e dal leader delle FARC Jimenez, che implica il cessate il fuoco definitivo e il reinserimento graduale dei guerriglieri nella vita pubblica del paese.

L'accordo

I punti salienti dell'accordo riguardano la deposizione delle armi da parte dei guerriglieri, ma anche la riconversione di ettari di terreni coltivati a coca, il narcotraffico era una fonte importante di autofinanziamento delle FARC. Un'altra questione spinosa è il reinserimento nella vita sociale degli ex guerriglieri, molti dei quali responsabili di crimini orrendi. Non è prevista una amnistia generale, e secondo gli accordi, i responsabili di omicidi dovranno pagare col carcere e il risarcimento in denaro ai familiari delle vittime. Un argomento controverso riguarda la futura partecipazione politica dei militanti del gruppo terrorista, chi potrà candidarsi alle elezioni e ricoprire cariche pubbliche e quali saranno i parametri per valutare la loro eleggibilità.

Favorevoli e contrari

La corte costituzionale colombiana ha deciso che il voto sarà ritenuto valido se si presenterà alle urne almeno il 13 % dell'elettorato, più o meno circa 4 milioni e mezzo di colombiani. Dai primi sondaggi sembra che in questo momento la maggioranza della popolazione sia favorevole a votare no agli accordi, e gli scettici hanno tra le loro file l'ex presidente Uribe.

A parere di molti i guerriglieri godrebbero di impunità, soprattutto per i reati legati al narcotraffico, inoltre una eventuale partecipazione di membri delle FARC alla vita politica del paese è mal vista. I favorevoli all'accordo invece vedono per la Colombia la possibilità di un nuovo inizio di pace e prosperità, non dimenticando le violenze e i soprusi subiti, ma al tempo stesso auspicando un futuro migliore.