È di queste ore la notizia che Stefano Fermante, #Ragioniere generale del Comune di Roma, si sia dimesso, sembra, in maniera irrevocabile. Circolerebbe un documento in cui il dirigente avrebbe motivato la sua scelta a causa dell’isolamento in cui si è venuto a trovare dai primi di settembre, da quando è venuto a mancare l’assessore al Bilancio della Capitale. Dal Campidoglio smentiscono, però i dubbi rimangono.

Che cosa succederebbe se le dimissioni del Ragioniere generale di Roma fossero confermate

Se le dimissioni fossero confermate, questo rappresenterebbe il colpo più duro all’amministrazione di Virginia Raggi, che si troverebbe sprovvista di una figura chiave per la redazione e l’approvazione del bilancio di esercizio.

L’articolo 141 del Testo unico degli Enti locali, infatti, recita così: “I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell’Interno” fra gli altri casi “quando non sia approvato nei termini il bilancio”. Termini indicati successivamente, all’articolo 162 che, a proposito dei principi del bilancio, chiarisce: “L’unità temporale della gestione è l’anno finanziario, che inizia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre dello stesso anno”. Il che vuol dire che se entro il 31 dicembre 2016 il bilancio non sarà approvato, la Giunta Raggi andrà verso il commissariamento.

La notizia delle dimissioni nel giorno del ‘no’ ufficiale alle Olimpiadi in Campidoglio

La notizia delle presunte dimissioni del Ragioniere generale arriva nella stessa giornata in cui l’Assemblea capitolina ha sancito ufficialmente il ritiro della candidatura di Roma dalle Olimpiadi del 2024, con una mozione che tuttavia chiede al Governo di destinare ugualmente all’Urbe i quattro miliardi previsti per i Giochi.

Con la differenza che sarebbero dirottati verso “interventi di riqualificazione degli impianti sportivi esistenti nella Capitale - si legge nella mozione - e di ogni altra infrastruttura alle medesime finalità dedicata; gli stessi fondi possano essere distribuiti, più in generale, su un programma più ampio ed esteso di provvedimenti e azioni di rigenerazione urbana della città di Roma”.

Chissà se questa mozione troverà qualcuno a Palazzo Chigi disposto ad accoglierla. E chissà, soprattutto, se la Giunta che dovesse ricevere i soldi sarà ancora quella guidata da Virginia Raggi.